Invincible vol. 24: La fine di tutto - parte 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi il 24° volume di Invincible, opera di Robert Kirkman e Ryan Ottley
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Si deve anteporre l’interesse pubblico a quello privato, anche quando implica mettere a rischio la vita delle persone amate in nome di un ideale più alto, del bene di tutti: questo è uno degli imperativi a cui un vero leader deve sempre attenersi, e Allen, alla guida della Coalizione dei Pianeti, conosce bene le dolorose implicazioni legate al suo ruolo. Il rinato impero viltrumita guidato da Thragg rappresenta una minaccia sempre più grande e ha già mietuto la prima vittima illustre: Oliver Grayson, fratello di Mark, il super eroe conosciuto col nome di Invincible.
Con la pubblicazione del ventiquattresimo volume dedicato alla serie creata da Robert Kirkman e Cory Walker ha inizio l’arco narrativo che chiuderà l'appassionante avventura di Invincible. La fine di tutto è il titolo di questo devastante brossurato che raccoglie i primi sei capitoli (di dodici) scritti dallo sceneggiatore di The Walking Dead per i disegni di Ryan Ottley e i colori di Nathan Fairbairn.
La situazione è drammatica e un nervosismo latente inizia a serpeggiare tra i ranghi della Colazione. In questa prima parte di La fine di tutto è palese che ci troviamo di fronte allo scontro che inevitabilmente segnerà il destino dell’universo. Mark, Eve, la loro figlia Terra, Nolan... tutti sono in pericolo, non ci sono poteri o lignaggi che tengano. Si avverte la precarietà della loro condizione, leggendo il brossurato di saldaPress, e il colpo di scena che chiude il volume è lì a ricordarci che da uno come Kirkman è lecito aspettarci di tutto.
I concitati confronti chiarificatori hanno il compito di far crescere il thrilling che, con un roboante clamore, deflagra poi in spettacolari battaglie nello spazio siderale. La funzione di queste cruente sequenze action è quasi catartica, in quanto permettono di risolvere alcune delle questioni in sospeso e di lenire in parte l’acredine generata da situazioni cristallizzate. Estremo, rabbioso e violento, l'ultimo storyarc è soprattutto imperniato sul rapporto padre/figlio, impostato al meglio tramite le dinamiche viste sulle pagine di Invincible vol. 23: Padri e Figli.
Il lavoro di Ottley al tavolo da disegno è sontuoso, per la qualità e la funzionalità delle soluzioni adottate. Lo storytelling è talmente eloquente che intere sequenze vengono lasciate mute, rendendo la lettura oltremodo appassionante. Anche la più piccola espressione del viso o del corpo è utile a mettere in risalto le tante sfumature emozionali che il racconto contiene. La prova diventa poi esaltante quando l’estro di Ottley imbastisce scenari di guerra dal grande impatto emotivo.