Invincible vol. 15: Fatti furbo, la recensione

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Grazie a saldaPress che sull'onda del successo di The Walking Dead, cartaceo e televisivo, ha acquistato i diritti di Invincible, il supereroe creato per la Image da Robert Kirkman e Cory Walker torna in Italia con storie inedite. Si riprende dalla precedente gestione, ovvero dagli episodi successivi al quattordicesimo volume che recava il marchio Edizioni BD. Il formato della casa editrice bolognese è in accordo con le dimensioni dell'originale e offre qualche centimetro in più rispetto alla vecchia pubblicazione, di cui rispetta e conserva la numerazione da cui riparte.

La guerra Viltrumita è alla spalle e Mark Grayson è di nuovo a casa, ma i pericoli sono dietro l'angolo: il feroce Dinasaurus vuole radere al suolo Las Vegas anche se a fin di bene mentre un inventore da strapazzo rivende alla persona sbagliata i suoi rivoluzionari strumenti che controllano la gravità; la follia e l'odio ingiustificati di Powerplex e Universa esplodono contro il protagonista che dovrà anche sventare l'attacco di Titan e dei suo scagnozzi, Magmaniac e Tether Tyrant. E soprattutto le macchinazioni dell'amico e direttore dell'Agenzia di Difesa Globale, Cecil Stedman, che porrano Invincible davanti a una scelta coraggiosa e dalle enormi conseguenze.

Il ritmo sequenziale è serrato e avvincente, il tono e le scene sono lontane dalla violenza che ha contraddistinto la guerra spaziale appena conclusasi e più in sintonia con i primi cicli incentrati sulla quotidianità e le relazioni individuali di cui Kirkman è un narratore ineguagliabile. I disegni di Ryan Ottley dal canto suo si liberano del sangue e della crudeltà dello storyarc precedente e ritornano alla delicatezza e all'incanto a cui ci aveva abituati, rendendoci deliziosa e sexy la nuova Atom Eve anche con i suoi chili di troppo e facendocela amare proprio come Mark.
Negli episodi qui raccolti i problemi da gestire per il supereroe tornano a ripartirsi in egual misura tra quelli metaumani e quelli umani, i due piani talvolta si sovrappongono, si fondono e la minaccia inusuale nasconde una crisi personale e interiore.

La forza di questa serie sono la sua freschezza e il suo essere attuale che si traducono in un'immedesimazione spontanea, quasi involontaria da parte del lettore. È un effetto abituale per chi legge l'altro capolavoro dello stesso autore, The Walking Dead, ma se in quest'ultima serie, quasi per forza di cose (il genere e il tipo di pericoli descritti) lo scrittore americano estrapola tutto il male e la meschinità di cui può essere capace l'essere umano, scavando nel buio della nostra natura, in Invincible, Kirkman sembra voler quasi riequilibrare le sorti e affrancare l'umanità, romanzando il nostro lato più luminoso.

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