Invincibile Iron Man 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo numero di Invincibile Iron Man, la nuova serie di Bendis, Caselli e Maleev
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
La prima storia, Riri Williams è Ironheart, tratta dall'originale Invincible Iron Man #1, getta le basi per la costruzione del personaggio, una geniale quindicenne che abbiamo avuto il piacere di conoscere nel secondo arco narrativo della serie precedente. Nel suo garage, con risorse limitate, la ragazza è riuscita a replicare un'armatura simile a quella di Tony, ed è dunque la candidata ideale per colmare il grande vuoto lasciato dal miliardario playboy.
Quest'alternanza di azione e situazioni dal carattere più famigliare conquista grazie a una caratterizzazione convincente del personaggio e a dialoghi brillanti. La genesi di Ironheart è canonica - una giovane dotata di intelligenza fuori dal comune ma con genitori inadeguati, componente che ne stravolge l'esistenza e la segna in maniera definitiva - ma affascina grazie all'ottimo lavoro ai testi di Bendis.
Ma abbiamo parlato di due Iron Man, e, sull'altro fronte, Victor Von Doom sta tentando in tutti i modi di redimersi dopo anni di malefatte. Con look rinnovato e accattivante (e privo della sua cicatrice), l'ex Dottor Destino è pronto a lasciarsi alle spalle il passato criminale. Il mondo è pronto ad accogliere il nuovo Von Doom? Ma, soprattutto, sarà in grado Victor di reggere il peso di essere Iron Man?
C'è ancora lo zampino di Bendis ne Il Famigerato Iron Man, serie dedicata al secondo supereroe in armatura dell'Universo Marvel. Rispetto alla storia precedente, questo esordio non convince del tutto a causa di un ritmo blando, una costruzione del racconto ridondante e trovate poco plausibili. Che Victor fosse in cerca di redenzione lo sapevamo già dalla serie precedente; quello che manca, dunque, è qualcosa di davvero stimolante che possa accendere l'interesse del lettore.
La storia - che comunque si risolleva con le due sorprese poste in chiusura - è supportata dalle tavole di Alex Maleev, già visto all'opera su International Iron Man. I toni cupi di questo episodio vengono esaltati dallo stile sintetico dell'artista bulgaro e dai colori di un ispirato Matt Hollingsworth, e la predilezione di vignette sviluppate in orizzontale conferisce un taglio più cinematografico al montaggio della tavola.
Aspettiamo dunque di scoprire come Bendis svilupperà queste due serie "sorelle": se Riri è una tela bianca sulla quale poter dare libero sfogo alla sua fantasia - e sappiamo quanto lo sceneggiatore di Cleveland sia abile nella gestione di personaggi giovani, come sanno i lettori delle storie di Miles Morales e dei Nuovissimi X-Men - per Victor la strada è certamente più in salita, dato il background di questo storico personaggio.