Inumani: Re in eterno, la recensione

Abbiamo recensito per voi Inumani: Re in eterno, opera di Christopher Priest e Phil Noto edita da Panini

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Inhumans: Once and future kings #1, anteprima 01

Quali sono le caratteristiche che ogni principe deve possedere per diventare un re amato e rispettato dal suo popolo? Quanto la sua ira deve essere implacabile e quanto la sua bontà d’animo grande? Domande che potrebbero non avere una risposta precisa, e che il giovane erede al trono di Attilan si pone da tempo, sin da quando ha visto i propri genitori morire. Il destino di Blackagar Boltagon è ormai segnato: presto diventerà il Re degli Inumani.

Nel corso degli anni abbiamo familiarizzato con la figura distaccata, solenne e al contempo tragica di Freccia Nera: il suo devastante potere assomiglia più a una maledizione che a un dono, e sin dalla più tenera età l'ha costretto all’isolamento e al silenzio. Più in generale, ci siamo appassionati a quanto succedeva nella Famiglia Reale, una schiera di personaggi caratterizzati da peculiarità e dinamiche che li hanno resi unici all’interno del vasto Universo Marvel.

Spesso ci siamo chiesti come dovessero apparire Freccia Nera, suo fratello Maximus, i cugini Gorgon, Medusa e Karnak quando la loro personalità era ancora in via di sviluppo, come bambini o adolescenti alla ricerca di se stessi. Grazie al lavoro del tandem creativo composto da Christopher Priest e Phil Noto, ora possiamo far luce - seppur parzialmente - sugli eventi che hanno preceduto l’incoronazione di Blackagar compiendo un balzo nel passato. Inumani: Re in eterno è il titolo della miniserie in cinque parti che offre uno spaccato interessante su un segmento mai narrato prima della vita dei Reali.

Per sventare un attento orchestrato dai Primitivi Alfa ai danni del Re, Freccia Nera e Maximus sono costretti a entrare in azione: la bontà del loro gesto, però, potrebbe venire fraintesa, soprattutto quando a essere messo in discussione è l’orgoglio della Terrigenesi Vivente. Ha così inizio un inseguimento che spinge i presunti cospiratori verso New York: una fuga tra macchinari misteriosi (dalle gru alla metropolitana), umani dalla natura ambigua e addirittura uno scambio di personalità con un certo Arrampicamuri.

Se da un lato la miniserie poggia su una solida componente action - che sfrutta la tensione generata dalla particolare condizione di braccati dei protoagonisti - dall’altro non manca di inserire un’importante riflessione sulla schiavitù e sulla sperimentazione genetica, tematiche decisamente attuali. Inoltre, è evidente la volontà dello sceneggiatore di imperniare il racconto sul tema della famiglia, rimarcando così un elemento centrale nelle avventure degli Inumani sin dalla loro prima comparsa sulle pagine di Fantastic Four, nel corso della leggendaria gestione di Stan Lee e Jack Kirby.

Inhumans: Once and future kings #1, anteprima 02

Grazie a una costruzione ben congegnata, in cui si alternano sequenze adrenaliniche e altre più solenni, e all’utilizzo di toni ora leggeri, ora decisamente più ieratici, la lettura scorre piacevole. Lo scrittore statunitense è bravo nel far interagire i membri del cast che, benché ancora adolescenti, lasciano già trapelare le particolarità, gli attriti e le gelosie che caratterizzeranno le storie a venire. Va altresì sottolineata l’operazione di riscrittura messa in atto dall'ex scrittore di Black Panther sulla genesi della follia di Maximus, oltre all’interessante approfondimento sul rapporto tra Freccia Nera e i suo genitori, Agon e Rynda, e sulla prigionia nella cella insonorizzata.

La notevole componente narrativa è completata dall’ottima prova al tavolo da disegno di Noto. Il tratto realistico del disegnatore di Poe Dameron è perfetto per catturare tutte le emozioni che caratterizzano queste pagine; l’espressività dei volti è accompagnata dall’ottima recitazione di ciascun personaggio, aspetti che concorrono alla realizzazione di intere sequenze mute d'impatto. Accattivante, dinamico e fluido, lo stile di Noto conferisce un ulteriore elemento di interesse a una miniserie che racchiude al suo interno lo spirito primigenio della Famiglia Reale (molto più di quanto abbia fatto la serie televisiva targata ABC).

Chiudono il cartonato cinque storie brevi dedicate Lockjaw pubblicate originariamente in appendice ai singoli capitoli di Inhumans: Once and Future Kings, a firma di Ryan North e Gustavo Duarte. Le avventure del cane teleporta - che negli ultimi anni ha fatto spesso coppia con Ms. Marvel - sono divertenti e coinvolgono personaggi del calibro di Spider-Man, Wolverine e addirittura Thanos, in un crescendo di risate e situazioni assurde esaltate dal tratto cartoonesco di Duarte.

La speranza è di continuare a leggere avventure così ben scritte e disegnate, che sfruttino questo periodo inesplorato del passato degli Inumani per continuare a costruirne una mitologia sempre più vasta e affascinante.

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