Inumani: Primo Contatto, la recensione

Abbiamo recensito per voi Inumani: Primo Contatto, volume edito da Panini Comics che racchiude integralmente la serie Inhumans di Paul Jenkins e Jae Lee

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Da ciò che gli spettatori di Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D. hanno avuto modo di vedere in questo periodo, appare chiaro che, nelle dinamiche Marvel Studios, la razza degli Inumani è destinata ad acquisire sempre più peso specifico, il quale è probabile che cresca esponenzialmente fino (e magari oltre) il 2018, hanno di uscita nelle sale di tutto il mondo del film Inhumans.

Sul fronte cartaceo, Marvel Comics non ha perso tempo, decidendo di cavalcare l'onda con il lancio di ben due serie a fumetti continuative dedicate alla razza inumana: Inhuman e Uncanny Inhumans (alle quali va aggiunta la miniserie Inhumans: Attilan Rising, che uscirà nel corso di Secret Wars).

Del resto, c'era da aspettarselo, come sa bene chi ha letto la saga cosmica Infinity, scritta da Jonathan Hickman, nella quale Freccia Nera e il suo popolo hanno avuto un ruolo di grandissima importanza.

Ma chi sono gli Inumani? Questa specie post-umana fu creata Stan Lee e Jack Kirby nel lontano 1965 sulle pagine The Fantastic Four #45. In sintesi, questi sono il risultato delle sperimentazioni genetiche perpetuate dalla razza aliena dei Kree su quella umana di circa 25000 anni fa (per maggiori dettagli, vi invitiamo a consultare il nostro Speciale a riguardo).

Nel 1998, nell'ambito dell'iniziativa editoriale conosciuta come Marvel Knights, la Casa delle Idee varò numerose serie e miniserie volte a riscoprire e rilanciare alcuni personaggi in chiave moderna e matura: uno di questi progetti fu la mini di 12 uscite Inhumans, che vedeva impegnati Paul Jenkins ai testi e Jae Lee alle matite. Inhumans è probabilmente il titolo migliore lanciato nel corso della suddetta iniziativa, assieme al Daredevil di Kevin Smith e Joe Quesada.

Inumani: Primo contatto si apre mostrandoci la città di Attilan, patria dei protagonisti, nella sua nuova sede, situata sull'isola riemersa di Atlantide. Qui, il sovrano Freccia Nera amministra una società pacifica, seppur isolata dal resto della Terra e dai suoi abitanti nativi, gli umani. Ciò è dovuto a un duplice motivo: da un lato l'aria inquinata del pianeta è come un veleno per gli Inumani (che difatti si sono muniti di appositi filtri), dall'altro questi non vogliono relazionarsi con una specie che considerano inferiore e potenzialmente pericolosa.

Come è logico aspettarsi dalla natura umana, al di fuori delle barriere che separano Attilan dal resto del mondo, si nascondono loschi individui pronti ad approfittare di qualsiasi cosa possa portare loro vantaggio.

Nel corso della narrazione, saremo introdotti agli usi e costumi degli Inumani, dei quali incontreremo la famiglia reale, composta non solo da Freccia Nera, ma anche dalla sua consorte e regina Medusa, dal saggio Karnak, dall'impetuoso Gorgon, dal placido Triton, dall'algida Crystal e da Lockjaw, dolce cane teleporta. La nostra conoscenza di questa razza andrà però ben oltre le mura del palazzo reale: scopriremo infatti una nuova generazione di Inumani che si è appena sottoposta alla Terrigenesi, processo grazie al quale i nostri protagonisti acquisiscono le loro straordinarie e uniche capacità.

Ma nelle prigioni di Attilan si nasconde un'insidia da non sottovalutare mai: Maximus, il folle fratello di Freccia Nera, il quale darà il via a una serie di sfortunati eventi che minacceranno di distruggere una società perfetta, quasi utopistica.

Freccia Nera dovrà dunque fronteggiare una situazione assai spinosa, con un'origine sia endogena che esogena. Basterà la saggezza del re a salvare Attilan?

Paul Jenkins è un veterano del mondo dei fumetto supereroico e con Inumani tesse un intricato e affascinante thriller politico, che risulta, a quasi vent'anni di distanza, più attuale che mai: questo fumetto ha per protagonista una minoranza etnica, costantemente minacciata da insidie provenienti da più direzioni. È tipico della specie umana, infatti, cercare di prevaricare sui più deboli. Del resto, lo insegna la Storia: sarebbe facilissimo trovare, per esempio, diversi parallelismi fra la vicenda letta in queste pagine e la tragica situazione del popolo curdo negli ultimi decenni, culminata in un terribile dramma proprio in questo periodo, con l'avanzata dell'Isis.

Lo scrittore è bravissimo a raccontare una sola grande storia dai più punti di vista di un cast corale, composto da personaggi di grande spessore e caratteristiche eterogenee: il risultato è una lettura interessante e sofisticata, ma di facile accessibilità.

Dal punto di vista grafico, Lee dimostra già tutte quelle caratteristiche che lo hanno reso un maestro della Nona Arte: le tavole di Inumani sono uno spettacolo per gli occhi. L'artista imposta uno storytelling abbastanza classico e accademico, caricando però ogni vignetta di grande realismo visivo, oltre a una quasi maniacale attenzione al dettaglio. I personaggi della storia, inoltre, sono dotati di grande carica espressiva, che li rende più affascinanti che mai. Basta un esempio per convincervi della bontà del disegno di Lee: come i lettori più affezionati sapranno, il personaggio di Freccia Nera non può parlare, perché, se lo facesse, spazzerebbe via tutto ciò che gli sta di fronte e attorno; nel corso delle 288 pagine di questa storia, il sovrano degli Inumani non proferisce una sillaba, ma è sufficiente guardare alle sue espressioni per avere chiare in mente le sue (virtuali) parole.

In conclusione, Inumani: Primo contatto, volume edito da Panini Comics che racchiude per intero la miniserie di Jenkins e Lee, è un interessante recupero di una delle produzioni più pregevoli e autoriali realizzate da Marvel Comics alla fine degli anni '90. Questa storia, inoltre, rappresenta uno starting point ideale per tutti coloro non conoscessero gli Inumani e desiderassero approfondire il discorso: visto come andranno certe dinamiche narrative nei prossimi tempi, non possiamo che consigliare di mettervi in pari.

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