Insecto, la recensione

Abbiamo recensito per voi Insecto, graphic novel di Maria Llovet pubblicata da Edizioni BD

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Insecto, anteprima 02Lea e Lucas sono fratello e sorella e il destino ha scelto per loro una vita agiata, ma chiusi dentro la loro bella villa o seduti in macchine lussuose, la noia genera mostri che i due riescono a combattere solo con la loro coesione. Non bastano le lezioni di violoncello, le feste o estenuanti sessioni di shopping al centro commerciale: la luccicante perfezione della loro famiglia è una gabbia dorata in cui abbandonarsi alla tempesta ormonale che caratterizza l’adolescenza. Adolescenti annoiati che si rifugiano in un legame morboso, possessivo e perverso che perde i connotati della normalità per abbracciare una depravazione inusuale fra consanguinei.

Di come le barriere della morale vengano abbattute, la vacuità smascherata e il perbenismo preso a calci nelle palle viene narrato nella disarmante graphic novel di Maria Llovet intitolata Insecto.

Pubblicata in Italia da Edizioni BD, la storia di Lea e di Lucas non colpisce certo per originalità - tematiche similari le ritroviamo in Letteratura (Sangue Welsungo, di Thomas Mann) o nel Cinema (The Dreamers, di Bernardo Bertolucci, regista che all'incesto ha dedicato diverse pellicole), ma sopperisce a questo limite con una costruzione disturbante che non lascia indifferenti. Il racconto, infatti, è un’escalation di situazioni in cui la sessualità malata emerge prepotente, mettendo a nudo - e proprio il caso di dirlo - una depravazione pericolosa.

Il sesso è la colonna portante che tutto regge in Insecto. Partendo da piccoli giochi “plausibili”, vista l’età (spiare la sorella mentre suona o che si prepara per andare a una festa), arriviamo a rapporti impuri che sono una risposta forte allo schifo a cui sono chiamati a sopportare. La giovane autrice spagnola, classe '82, lancia il suo caustico attacco contro la società contemporanea costruita sull’apparire e il trasmettere di sé e della propria famiglia, un’immagine sicura e vincente.

Insecto, anteprima 01Piccole verità esercitano pressione nelle crepe di una foto ormai sbiadita fino a generare un’esplosione che smaschera la realtà e spinge alla riflessione. Non solo una denuncia contro l’estetica dell’apparire ma anche una puntuta critica a genitori assenti e troppo presi dal lavoro, dalle convenzioni, contro un sistema scolastico dannatamente inadeguato ad ascoltare le problematiche di chi necessità di una guida in una condizione di totale perdita di riferimenti.

Intenso e perverso, Insecto scorre denso di passione e carnalità, componente quest’ultima che gioca un ruolo centrale nello sviluppo della storia e che influenza lo storytelling della Llovet. Lo stile grafico fortemente debitore della scuola orientale riesce a trasmettere la voluttuosità dei protagonisti grazie al ricorso di pose lascive e una costruzione della tavola originale. Intere sequenze mute diventano eloquenti con un sapiente gioco di inquadrature e primi piani espressivi e carichi di sensualità.

L’arte deve creare oltraggio, spingere il fruitore a porsi delle domande, stimolare la sua immaginazione e ottenere una reazione. Disgusto o approvazione, poco importa: Insecto conferma le indubbie capacità della sua autrice e obbliga a prendere una posizione.

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