Inni alle stelle, la recensione

Come avviene in molti viaggi, il cammino di Inni alle stelle non è sempre molto definito e spesso ci si interroga sulla direzione che sta prendendo, ma la meta si rivela molto soddisfacente

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Inni alle stelle, anteprima 01

Da Ulisse a Marco Polo, da Sal Paradise a Cristoforo Colombo sono molti i personaggi storici o di finzione noti soprattutto per aver intrapreso un viaggio, elemento scatenante e filo conduttore di numerose storie, inseribili nella categoria on the road. Tra queste rientra Inni alle stelle, la prima graphic novel firmata da Giopota come autore completo, dopo aver realizzato Un anno senza te e alcune storie brevi, come Bocca a forma di cuore.

Inni è un giovane di buona famiglia con un lavoro avviato in un opificio e un fidanzamento combinato che porterà presto alle nozze. Un giorno comincia un lungo cammino attraverso la Via Francigena: vuole affrontare un pellegrinaggio religioso? È alla ricerca del tesoro del Santo di cui parlano le leggende? Oppure vuole soltanto sfuggire alla gabbia dorata che sopporta sempre meno?

Le terre che l'aspirante vagabondo si ritroverà a esplorare non sono quelle che conosciamo: sentiamo nominare il Mar Morto e la Spagna, per cui verrebbe da pensare che ci troviamo sul nostro pianeta, ma fin da subito viene definita un'ambientazione fantastica popolata da demoni giganteschi e altre creature misteriose. Gli elementi sovrannaturali vengono però sfruttati con parsimonia, nonostante questo universo surreale sia il fulcro della storia. La maggior parte delle scene, infatti, ci raccontano di un viaggio non troppo dissimile da uno che si potrebbe effettuare nel nostro mondo.

Inni alle stelle, anteprima 01

Le battaglie e l'elemento magico rappresentano un pretesto per raccontare la composizione di una compagnia e, soprattutto, la ricerca interiore del protagonista. Come in un gioco di ruolo fantasy, Inni parte da solo, e le sue prime giornate di cammino risultano abbastanza vuote e senza troppi elementi di attrattiva, ma con il tempo si unirà ad altri pellegrini che lo aiuteranno e gli faranno comprendere qualcosa su se stesso.

"Le battaglie e l'elemento magico rappresentano un pretesto per raccontare la composizione di una compagnia e, soprattutto, la ricerca interiore del protagonista."Proprio come può avvenire in molti viaggi, il cammino narrato da Inni alle stelle non sempre appare definito e spesso porta a interrogarsi sulla direzione che si sta prendendo. La meta vale però gli sforzi profusi, con una presa di coscienza di Inni e un'affermazione della sua identità in grado di veicolare un messaggio profondo.

Le tavole di Giopota trasportano il lettore in uno scenario sì fiabesco ma non ricco di elementi stranianti quanto può esserlo una Terra di Mezzo o Hyrule. È infatti sufficiente abbigliarsi da ramingo o avere un'imbarcazione dalla forma atipica per suggerirci un altrove suggestivo e, nonostante tutto, vicino alla nostra realtà.

La resa dei fondali è altalenante, con vignette che alle spalle dei personaggi risultano un po' essenziali alternate ad altre più curate. Anche la colorazione e l'utilizzo delle luci risultano in alcuni passaggi poco convincenti, con i soggetti illuminati in maniera simile in ambienti interni ed esterni, così come in scene diurne e notturne. Di contro, la graphic novel offre scene molto evocative, con piogge di stelle cadenti e cieli altamente spettacolari.

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