Injection vol. 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Injection, di Warren Ellis e Declan Shalvey, edito da saldaPress

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Nel passato, Maria Kilbride, geniale scienziato, entrò a far parte del CCCU, l'Unità di Cross-Contaminazione Culturale, assieme ad altri quattro membri, ognuno dei quali rappresentava un'eccellenza nel proprio campo di competenza, dall'informatica a qualcosa che i non esperti potrebbero definire come "magia", per guardare al proprio mondo e portarlo nel futuro, migliorandolo in ogni modo possibile.

Nel presente, qualcosa è andato storto. Maria è internata in un centro di salute mentale, gli altri quattro suoi colleghi sono chissà dove e la stessa realtà è cambiata in un modo imprevedibile e drammatico. Una misteriosa entità non-umana e non necessariamente biologica ha infatti preso coscienza e alterato tutto quello che la specie umana credeva essere certo, rendendo reale ciò che si pensava potesse appartenere solo alla sfera dell'immaginazione e dell'etereo, dal più mero folklore sino alla più futuristica tecnologia. In tutto questo, chi o cosa è l'Inoculazione?

Ci è impossibile raccontarvi di più sulla trama del primo volume di Injection, recente nuova creazione di Warren Ellis assieme all'artista Declan Shalvey, senza correre il rischio di cadere nello spoiler e rovinarvi il piacere della scoperta di una grande storia come quella narrata in questo fumetto. Vi basti sapere che in Injection c'è tutto o quasi ciò che ha fatto di Warren Ellis un celeberrimo e amatissimo scrittore, e una fusione dei generi e degli elementi narrativi che questo ama, dal fantasy alla fantascienza, passando per l'horror, per il crime e per il thriller. In una parola? Stupendo.

Con Injection, Ellis scrive una storia costruita su più livelli, e che si muove su due diversi filoni temporali che si intrecciano costantemente tra loro. Inizialmente, questo fumetto potrebbe apparire come qualcosa di quasi inaccessibile, ma in realtà richiede solo una lettura attenta, che alla fine ripaga degnamente il lettore. L'intento dello sceneggiatore è quello di costruire un grande mistero, e di svelarne i tasselli che lo compongono in modo saggiamente cadenzato, aprendo sempre nuove porte nella sua narrazione grazie a colpi di scena davvero notevoli. Gli stessi personaggi che si muovono come pedine in un'immensa scacchiera hanno ognuno un proprio preciso ruolo, e sono tutti parimenti importanti nelle dinamiche della storia.

Il modo con cui Ellis riesce a spaziare da un personaggio all'altro, da un luogo all'altro, da una linea temporale all'altra, da una voce narrante all'altra è sinonimo di un grande possesso della materia trattata, e di piena padronanza di tutti i fili narrativi di una trama in continua espansione, sia in senso verticale che orizzontale.

Materia trattata, si è detto, ed è nel contenuto della storia che Injection si rivela spettacolare, e anche abbastanza inedito: dentro questo ideale calderone narrativo, Ellis getta gli ingredienti più disparati, ma che appartengono tutti al suo background. In questa storia c'è un po' di tutto, dalla fantascienza più metafisica, alla politica più torbida, sino alle leggende più antiche che in un luogo come la Gran Bretagna (dove Ellis è nato) sono un po' le stesse fondamenta sulle quali è stata eretta la società. La sapienza con la quale lo scrittore riesce a rimescolare tutti questi elementi narrativi, generando poi una storia imprevedibile e geniale, è tutto quello che ci fa amare la Nona Arte.

Alla parte grafica di Injection c'è poi quel talento irlandese che oramai non è più definibile come "nuovo", ma piuttosto come "consolidata certezza": Declan Shalvey. Il disegnatore con il suo originalissimo tratto sottile ma marcato, spigoloso e dinamico disegna tavole su tavole di pregevole fattura, caratterizzate da uno storytelling che procede a ritmo costante e rapido, e sempre molto, molto fluido e chiaro. Ellis e Shalvey si erano già trovati alla grande nel loro bellissimo Moon Knight, e qui, grazie alla natura stessa della storia impostata dallo sceneggiatore, Shalvey è ancora più libero di sbizzarrirsi, scatenando il suo estro e il suo talento visionario, specie in alcune pagine la cui funzione all'intero della narrazione è di prioritaria importanza. La spettacolarità visiva totale viene poi portata al suo massimo dalle scelte cromatiche di Jordie Bellaire, colorista che oggi rappresenta una delle eccellenze nel campo del fumetto americano.

Concludiamo con un'affermazione pesante, che vi invitiamo a prendere con le doverose pinze: nella lettura di Injection abbiamo ritrovato alcune delle atmosfere che hanno reso Planetary uno dei fumetti più belli di sempre. Il paragone è azzardato, anche perché quest'opera è solo all'inizio e ha tanto ancora da raccontare e dimostrare: molto probabilmente, le vette toccate da Planetary non saranno nemmeno sfiorate, ma di sicuro questa serie saprà dire la sua e farsi valere nel tempo, sempre galantuomo.

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