Injection Deluxe - Libro Uno, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume dell'edizione deluxe di Injection, di Ellis e Shalvey

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Injection vol. 1, copertina di Declan Shalvey

C'era una volta, in un futuro che non è troppo lontano dal nostro presente e in un Occidente non molto più in crisi di quello che abbiamo davanti agli occhi, un'organizzazione che tentava di gestire le attività paranormali del globo. Questa organizzazione aveva dato vita a una piccola unità di persone incredibilmente talentuose. Tra loro c'erano uomini e donne dalle competenze uniche, che abbracciavano la parapsicologia, il misticismo, la storia, la comunicazione, l'archeologia, lo spionaggio, l'informatica, la scienza. L'Unità di Cross-Contaminazione Culturale. Dopo anni di collaborazione e di successi, che hanno portato grandi miglioramenti al mondo attorno a loro, la catastrofe. Una catastrofe indicibile, che ha a che fare con qualcosa di non umano, che ha reso possibile ciò che un tempo non era neppure pensabile.

Il gruppo di scienziati, mistici, spie di cui sopra ha evidentemente scoperto qualcosa di troppo grande, ha tentato un esperimento di troppo. L'inoculazione, misteriosa pratica di cui sono andati a caccia per un sacco di tempo, ha avuto successo oltre ogni previsione. Il mondo è cambiato e c'è un segreto oscuro che lo sta stravolgendo. Restare uniti era impossibile, meglio far perdere le proprie tracce. I cinque geniali professionisti si sono dispersi per il mondo e, separatamente, cercano di reggere sulle proprie spalle il peso di una scelta che ha sconvolto i confini tra possibile e impossibile, tra passato e presente, tra realtà e fantasia.

Non è semplice recensire Injection Deluxe - Libro uno, contenente gli episodi dei tre volumi pubblicati finora da saldaPress, senza anticipare alcuni elementi di trama. Eppure, non abbiamo alcuna intenzione di farlo. Per una volta, vi chiediamo di fidarvi del nostro giudizio, dato che essere analitici con quest'opera significherebbe rovinarvi parte dei colpi di scena che Warren Ellis ha congegnato e che Declan Shalvey ha sapientemente illustrato sinora. Se la serie è chiaramente ellisiana e contiene tutti gli elementi che hanno reso grande lo sceneggiatore di Planetary e Authority, possiamo dire che il tema del complotto da tempo non veniva frequentato con tanta convinzione e tanta qualità dalla penna dello sceneggiatore britannico. Ellis mescola, in Injection, temi e generi in maniera sapiente e appassionante. Soprattutto, lo scrittore è chiaramente convinto del progetto e si prende il tempo per raccontare ogni particolare con grande pazienza; un problema enorme, nel suo modo di fare Fumetto, che cala di qualità in modo spaventoso quando non c'è convinzione nella sua mente.

Injection vol. 2, copertina di Declan Shalvey

Questo non accade con Injection, che invece ha il pregio di raccontare con calma e pacatezza eventi catastrofici, di costruire trame complicate, giocate su più piani temporali intrecciati (non solo narrativamente), di addentrarsi nella personalità e nelle ragioni dei personaggi con ogni minuzioso particolare necessario, al fine di mantenere in piedi il racconto come una vera e propria architettura colossale. Il rischio di rendere la materia frammentaria, di far cadere in depressione anche il più tenace tra i lettori, dopo pagine e pagine di eventi difficili da spiegare e di fila complesse da riannodare, era dietro l'angolo; ma Ellis è bravissimo, come non lo era da almeno una decina d'anni, a darci sprazzi di chiarezza e illuminazione tramite calcolati colpi di scena, che fanno da snodo per gli intrighi.

Non è secondario il talento di Declan Shalvey, disegnatore perfetto per mettere in scena una trama del genere. Le matite sono dinamiche quanto pulite, ordinate e precise. Non c'è mai niente di fuori posto, mai nulla che non sia immediatamente comprensibile e percepibile nelle tavole e nelle vignette. Shalvey è soprattutto bravissimo nello scegliere quali siano i dettagli da mostrare al lettore e quali gli elementi superflui. Con una storia così complicata, che fa del mistero la propria materia e la propria forma narrativa, è fondamentale che il disegno sia un fattore razionalizzante. E così è, senza che le immagini si mostrino statiche, perché Shalvey è anche abilissimo nel cambiare registro quando serve. Spettacolari le sue scene d'azione, messe in mostra come sequenze di fermo immagine nei momenti di massimo dinamismo.

Injection non è una lettura semplice: è un Warren Ellis più riflessivo che mai, più analitico che altrove. Il che significa una certa dose di coraggio e di impegno per stargli dietro, per inseguirlo e ricostruire la via che ci mostra, una briciola di pane narrativa alla volta. Ma questo è un Warren Ellis che ricompensa in maniera adeguata ogni nostro sforzo di appassionati e audaci lettori. Raramente si può sperare in un premio più appagante.

Injection vol. 3, copertina di Declan Shalvey

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