Inhumans 1x06 "The Gentleman's Name is Gorgon": la recensione

La recensione del sesto episodio di Inhumans, intitolato The Gentleman's Name is Gorgon

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Spoiler Alert
Sei episodi alle spalle, due alla conclusione e, tra le pregnanti riflessioni che Inhumans induce nei suoi non molti spettatori, una si staglia fortissima sulle altre a conclusione di questo episodio: tutto sommato, non sarà che Maximus ha ragione? In realtà non è un pensiero che viene fuori oggi, era chiarissimo già a conclusione della doppia première, tant'è che davamo per scontato che l'intera stagione si sarebbe focalizzata sul percorso di maturazione dei protagonisti. E invece no. Non è ben chiaro cosa sia accaduto nelle quattro puntate successive, ma è palese che il tempo speso per cercare di far evolvere questi personaggi è stato minimo. The Gentleman's Name is Gorgon non cambia la situazione.

Maximus ha ragione perché parte da un giusto punto di vista, che viene peraltro ribadito dall'usurpatore durante la puntata. La società assoggettata alla famiglia reale è classista, penalizzante, autoritaria. Quest'idea di selezionare i migliori in base a quello che praticamente è un test genetico e inviare i meno speciali nelle miniere è un incubo a occhi aperti. Maximus è un campione del popolo, dalla parte del popolo a causa della sua appartenenza ad esso, che lotta per rovesciare un sistema ingiusto. La serie lo mostra come un personaggio egoista, superficiale, mosso dal risentimento e dalla sete di potere, ed è l'unico, disperato modo per farlo passare da villain.

Qui c'è rabbia perché il nucleo di Inhumans è davvero forte, e il conflitto alla base sarebbe estremamente interessante. Sono passati sei episodi e siamo bloccati alle stesse considerazioni dell'inizio, ma da parte sua la serie non ha mosso passi in avanti per costruire altri spunti. Ancora adesso, come possiamo stare dalla parte dei reali? Di Black Bolt non sappiamo nulla, Medusa diventa più respingente ad ogni scambio con Louise, Crystal viaggia su binari paralleli rispetto alla serie, il suo stesso legame con Lockjaw è dato per scontato, ma in fondo mai esplorato. L'unico su cui si è fatto, per quanto grossolanamente, un piccolo lavoro di evoluzione è Karnak. Parte di questo è passato anche attraverso i suoi piccoli battibecchi con Gorgon, ed ecco che la scrittura è arrivata con la ghigliottina a tranciare anche questo piccolo legame.

Quindi Gorgon muore, e vorremmo dire che ci dispiace, ma tutto è troppo veloce, poco empatico, poco importante agli occhi della serie stessa (incredibilmente, Mordis avrebbe avuto più da dire). Gli stessi Louise e Dave terminano apparentemente il loro compito in un nulla di fatto. Come la breve storyline romantica di Karnak, terminata nel nulla, sono strumenti narrativi privi di un significato concreto, che entrano in una trama che trova lo spazio per loro, ma non il tempo per giustificarli compiutamente. In generale, questa è la mancanza cruciale di Inhumans, al di là dei discorsi sui dialoghi o l'intreccio. Quella di Inhumans era una potenzialmente grande che si è scelto di affrontare in modo minuto, e ci può stare. Ciò che non va bene è la piccolezza dei personaggi.

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