Inedito, la recensione
Inedito è solo il primo capitolo di una nuova stagione della vita editoriale delle opere di Guido Crepax: la voglia di riscoprirlo partendo dalla fine
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
In occasione della scorsa Lucca Comics & Games, Edizioni BD, in collaborazione con Archivio Crepax, ha prodotto questa chicca, dal titolo essenziale ed allusivo: Inedito. I figli dell'autore, rappresentanti della fondazione creata per la tutela del patrimonio di immagini e contenuti del padre, hanno riordinato e raccolto illustrazioni e tavole mai pubblicate, appartenenti alla fine degli anni '80, '90 e soprattutto all'ultimo periodo di attività di questo straordinario artista, in cui era gravato dalla malattia che lo avrebbe vinto definitivamente nel 2003.
Ne L'amico conosciuto, dell'anno successivo, è ancora con un elegante e delicato utilizzo del colore che Guido Crepax celebra il compleanno della sua Valentina Rosselli, che in omaggio alla moglie Luisa, a cui si era ispirato per realizzarla (insieme all'omonima star del cinema muto Louise Brooks), aveva fatto nascere il giorno di Natale.
Come leggiamo nella prefazione, Inedito è solo "il primo capitolo di una nuova stagione della vita editoriale delle opere di Guido Crepax […] per stimolare una voglia di riscoprirlo, partendo dalla fine." Si procede cronologicamente lungo il volume, cogliendo la difficoltà crescente del maestro nel proprio lavoro a cui tuttavia si è dato senza risparmio fino a quando gli è stato fisicamente possibile.
In Valentina: Il re e la regina (1998) e Valentina: Storie incrociate (1999) il tratto si fa più rigido, essenziale, ma l'estro e la creatività restano intatte anche se meno legate a una logica sequenziale.
La seconda metà del brossurato appartiene al 2000 ed è dedicato alla sua passione e al suo amore per la letteratura. Sono omaggi a classici come Madame Bovary di Gustave Flaubert, Il giocatore di Fedor Dostoevskij, Il castello di Franz Kafka, Il piacere di Gabriele D'Annunzio (2001/2002), in cui emerge evidente il dolore fisico e spirituale nell'incompletezza dei testi e delle immagini.
Chiude il libro Doppio sogno di Arthur Schnitzler. Sono disegni preparatori, risalenti al 2000. Tradiscono la debolezza e la difficoltà di un uomo provato dal suo malessere ma il suo spirito indomabile e geniale continuamente fa capolino e nell'ultima pagina è capace di una poesia e di una bellezza traboccanti.
Inedito è in qualche modo un testamento, come scrive Davide Toffolo nella postfazione: “ci sono stampati frammenti del suo immaginario […] che è diventato collettivo”. Mai era successo che un fumetto d'autore, intellettuale e raffinato come quello di Crepax, potesse trasformarsi in un fenomeno popolare. Il suo pennino ci ha spiazzato, provocato, inebriato, eccitato, commosso, insegnato, maturato.