Indovina che Tiberio viene a cena, la recensione

Un uomo, cento costumi e quasi un secolo di cinema: quanti film riuscite a riconoscere dagli abiti di scena che Tiberio si cambia di pagina in pagina?

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Indovina che Tiberio viene a cena di Daniel Cuello, edito da Baldini&Castoldi, è un volume decisamente particolare visto che si limita a proporre lo stesso personaggio con 100 costumi diversi, tutti tratti da altrettante opere cinematografiche: non c'è una trama, è semplicemente una raccolta di illustrazioni che mettono in scena un esercizio di stile applicato a questo buffo vecchietto dall'espressione stralunata. Tiberio, appunto.

Spunto simpatico da proporre online, dove il progetto è nato, forse è un presupposto un po' debole per giustificarne la raccolta in un libro cartonato, di medie dimensioni, al prezzo di 13,00 Euro.

Lo stile di disegno di Cuello è molto piacevole, ma forse il contenitore scelto per proporre questa idea non lo valorizza appieno. Inoltre in chiusura di volume è stato fatto un tentativo di arricchire la proposta con "la soluzione" dei singoli film, vale a dire la reinterpretazione di ogni trama in poche righe insieme a un'illustrazione che mostra ogni costume di scena appeso a un attaccapanni.

Il fumettista argentino ha dimostrato con le vignette e strisce pubblicate online di avere una comicità efficace anche alle prese con un formato narrativo, dunque dispiace non vederlo sfruttare questo elemento per offrire qualcosa in più.

Sarebbe stata sufficiente un'idea in grado di dare un'identità precisa al volume, che altrimenti si scorre in una manciata di minuti; si pensi ad esempio ai libri-gioco per bambini, che permettono di mixare in tre sezioni (alto-centro-basso) diversi vestiti applicati al personaggio. Qualche accorgimento in più avrebbe reso ancor più bizzarro Tiberio, o comunque avrebbe permesso di giocare con lui più a lungo.

Inoltre, in un libro di illustrazioni l'aspetto grafico è preponderante, e anche da questo punto di vista rileviamo un grosso difetto: le immagini sono state infatti stampate in bassa risoluzione, cosa che fa storcere il naso non appena le si osserva con un briciolo di attenzione in più.

Sembra quasi che l'intenzione fosse quella di far sfogliare il libro rapidamente, per stimolare una carrellata di indovinelli cinematografici ma, se così fosse, la confezione che è stata scelta lascia intendere altri presupposti.

Tiberio

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