Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

1957, Indiana Jones si trova a caccia del teschio di cristallo, in competizione con un archeologo rivale e i sovietici. Una deliziosa e godibilissima avventura, almeno fino a venti minuti dalla fine...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloIndiana Jones e il regno del teschio di cristalloRegiaSteven SpielbergCast

Harrison Ford, Shia LaBeouf, Cate Blanchett, Ray Winstone, John Hurt, Karen Allen

Uscita23 maggio 2008La scheda con i trailer e i video

Difficile far finta che Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo sia un film come gli altri. E' la pellicola più attesa dell'anno, senza alcun dubbio, grazie ad una trilogia amatissima e fortunatissima. Vede impegnati due dei maggiori registi e produttori della storia del cinema (Steven Spielberg e George Lucas), così come quello che è forse l'attore di maggiore successo degli ultimi trent'anni (Harrison Ford).

Piccolo problema: sono passati quasi vent'anni dall'ultimo episodio. Grande problema: non è che le carriere di questi tre artisti ultimamente siano state scintillanti. Sul ritorno di George Lucas alla saga di Guerre stellari stendiamo un velo pietoso. Delle ultime pellicole di Steven Spielberg (tra cui due lavori che ho detestato, Minority Report e La guerra dei mondi), salverei soltanto Munich, film invero notevole. Che poi la stella al botteghino Harrison Ford si sia molto affievolita dopo titoli come Firewall, Hollywood Homicide, K-19 e Destini incrociati, non è un mistero. Insomma, tutti si giocano molto e magari non sono arrivati a questo appuntamento nelle migliori condizioni di forma. E i mass media erano pronti con i fucili spianati a far fuoco.

Beh, il plotone d'esecuzione dovrà trovare qualche altro bersaglio, perché il film è piacevolissimo per almeno 4/5 della durata e non fa rimpiangere le glorie del passato. In effetti, questo tipo di blockbuster Lucas e Spielberg lo hanno inventato più di trent'anni fa con Lo squalo e Guerre stellari e sono ancora in grado di superare i giovani allievi senza problemi. D'altronde, solo un regista esperto come Spielberg è in grado di tuffarci negli anni cinquanta dopo trenta secondi di film, per poi capovolgere tutto quello che pensavamo un minuto dopo. Da qui, parte una fantastica sequenza di una ventina di minuti che è pressoché perfetta, un meccanismo ad orologeria che non sbaglia un colpo e che è coreografato divinamente, fino ad arrivare all'apoteosi del big bang. In teoria, sarebbe una scelta azzardata ed eccessiva, ma in realtà è perfetta per l'epoca di cui parliamo. Ed è il miglior utilizzo di un gruppo di marmotte (ma non c'è un Oscar per questa categoria?) dai tempi di Ricomincio da capo. Insomma, dopo venti minuti il prezzo del biglietto è già stato ampiamente ripagato.

L'idea notevole nella sceneggiatura di David Koepp, è il fatto non solo di evitare di far finta che Indiana Jones sia ancora un giovane avventuriero, ma anzi di sottolineare spesso la sua 'vecchiaia' e gli errori che compie ancora. Così, si passa tranquillamente dall'ironico (soprattutto negli scambi con il giovane allievo, che funzionano bene) al crepuscolare-malinconico (in una scena piccola ma intensa con Jim Broadbent). Questo contrasto comico-triste è emblematico quando si accenna al maccartismo, per poi ironizzare magnificamente sulla questione mostrando degli agenti del Kgb ad una manifestazione. E poi, non c'è il bisogno di mettere un'esplosione in ogni momento, ma si riesce anche a creare un'atmosfera inquietante e quasi magica in certi istanti (pensiamo alla scoperta della tomba). Ciliegina sulla torta, una serie innumerevole di idee e stratagemmi, frutto sicuramente di conoscenza della materia certosina, che rendono il viaggio godevolissimo (guardate che 'cime' che vengono utilizzate). Tutto questo, ovviamente, con un controllo perfetto da parte di Spielberg dei suoi mezzi espressivi e dei professionisti che ha a disposizione (in particolare, lo scenografo Guy Hendrix Dyas e il montatore Michael Kahn).

E gli attori? Menzione d'onore per Cate Blanchett, che risulta inquietante e fantastica. Unico problema, dei dubbi sul doppiaggio, che forse la rende troppo caricaturale (ma non avendola vista in originale, rimane il dubbio). Insomma, dopo I'm Not There, dimostra di aver raggiunto una maturità espressiva straordinaria. Harrison Ford si mette in gioco, senza dare l'impressione di essere presente solo per pagare le varie case e le ex mogli, mentre Shia LaBeouf si integra benissimo e si dimostra in grado di poter portare avanti il testimone. Forse mi sarei aspettato qualcosa in più da Karen Allen (comunque molto gradevole a tratti) e Ray Winstone (limitato peraltro da un personaggio non troppo interessante). I dialoghi tra tutti loro funzionano bene, anche se forse non come nel primo film, ma si vede che i personaggi hanno tanta voglia e gioia di comunicare (anche in situazioni impossibili).

indiana jones petizioneI problemi iniziano nell'ultima parte e hanno molto a che fare con il digitale. Piano piano, la concretezza a cui ci aveva abituati la serie di Indiana Jones sfuma sempre di più a scapito di immagini in CGI e benché il lavoro sia fatto bene, sarebbe stato preferibile limitare gli effetti speciali. Così come, talvolta, una fotografia troppo solare risulta francamente fuori luogo rispetto al resto. E arriviamo agli ultimi dieci minuti, francamente deludenti. La conclusione dell'avventura, oltre ad un'overdose di immagini digitali insopportabile, sembra aver esaurito le idee, tanto che si prende pesantemente 'spunto' da... due altri film di Spielberg. Poi, arriva il momento più personale, che probabilmente ormai saprete grazie alla lingua lunga della stampa italiana. Beh, per una scena così attesa (letteralmente) da tutti, si poteva proprio far meglio.

Resta il fatto che Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo rappresenta un bel ritorno alla forma migliore per i tre amigos. E, a meno di sorprese, la pellicola più divertente e avvincente che vedremo in questa stagione. Considerando l'eredità e le aspettative che si portava dietro, possiamo essere soddisfatti... 

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