Independence Day, la recensione del Blu-Ray

La nostra recensione dell'edizione home video rimasterizzata di Independence Day

Condividi

Dati Tecnici

Video: AVC, 1080/24p (23,976), 2.39:1
Audio:
1.0 Mono Dolby Digital: Francese (Quebec)
5.1 Dolby Digital: Portoghese Spagnolo
5.1 DTS: Italiano Francese Spagnolo (Castellano) Tedesco
5.1 DTS HD Master Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano Inglese NU Francese Tedesco Portoghese Danese Olandese Finlandese Norvegese Svedese Spagnolo Spagnolo (Castellano)
2 dischi 50 gb
Region free
Slipcase Amaray, Steelbook
Prodotto e distribuito da 20th Century Fox.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi: IT, US, UK, ES, DE, FR, CA.

Film

La mattina del 2 luglio 1996, il SETI, programma di ricerca di Intelligenze Extraterrestri, capta un segnale proveniente dalle vicinanze della Luna che potrebbe indicare la scoperta di una nuova forma di vita. In breve tempo un oggetto di immani proporzioni, grande quanto un quarto della Luna, viene rilevato dalle forze militari statunitensi. Successivamente una serie di oggetti più piccoli, dal diametro di 27 chilometri, si posizionano sulla maggior parte delle città più grandi della Terra. E' l'inizio di una massiccia invasione da parte di una razza aliena ostile, che intende annientare la razza umana per impadronirsi del pianeta e prosciugarne le risorse. Il presidente degli Stati Uniti, Thomas J. Whitmore, insieme al pilota di caccia Steven Hiller e lo specialista in telecomunicazioni David Levinson, emergeranno come i soli in grado di dare una svolta alla situazione.

Amato, odiato, acclamato, deriso. Ognuno nel tempo si è fatto un'opinione del film diretto da Roland Emmerich, scritto insieme a Dean Devlin, e indipendentemente da come la si pensi si tratta di uno dei più grandi successi commerciali di tutti i tempi, capace di polverizzare il box office con oltre ottocento milioni di dollari, a fronte di un budget di settantacinque e questo nel 1996, ma soprattutto di entrare pienamente di diritto nella cultura popolare come uno dei rappresentati degli anni novanta del ventesimo secolo nel mondo dell'entertainment. Ma cos'è che ha reso Independence Day un successo tanto forte? Visto oggi, a vent'anni dal suo debutto, probabilmente il film saprà di già visto e non susciterà particolari emozioni. Ma è proprio la sua formula e il genere che ha lanciato, che è stato copiato e viene tutt'ora copiato da tutti, che ha resto il film un classico. Roland Emmerich rilancia e rivoluziona il concetto di disaster movie, un genere che ebbe prima di allora la sua maggiore diffusione negli anni settanta (si pensi a capisaldi come Inferno di Cristallo). Emmerich e Devlin rispolverano il genere e lo utilizzano come canovaccio in un film che vuole omaggiare tutta la mitologia degli UFO, tra leggende metropolitane e classici della letteratura e del cinema (i dischi volanti, l'Area 51, l'incidente di Rowsell, le autopsie sugli alieni, La Guerra dei Mondi e molto altro ancora). Ma uno degli elementi determinati fu che lo spettatore, per la prima volta, assisteva alla più grande messa in scena di distruzione planetaria che si fosse mai vista. Questo è un dettaglio che non va sottovalutato, perché di fatto Emmerich scoperchiò il vaso di Pandora con un tipo di intrattenimento cinematografico fatto di grandi effetti speciali e giochi pirotecnici che è ormai diventata la prassi ad Hollywood. Di fatto fece una grandissima impressione sul pubblico assistere a quelle scene e alla maestosità degli effetti speciali e visivi, eccezionali per l'epoca, che ha aperto definitivamente le porte a questa nuova versione del genere disaster che è ormai diventata pratica comune (si pensi a film usciti poco dopo come Armageddon, The Core e gli stessi film di Emmerich successivi, come The Day After Tomorrow e 2012). Ma al di là dei grandi effetti speciali innovativi per la fantasia, per i quali vinse pure l'Oscar, il film è diventato noto e altrettanto copiato per la sua coralità: Independence Day vanta ben quattro protagonisti (Will Smith, Jeff Goldblum, Bill Pullman e Randy Quaid) e ognuno di essi ha i propri comprimari e la propria storia. Questa manovra da al film un maggiore respiro, avendo quindi molteplici punti di vista che alla fine confluiranno in uno solo. Questo aspetto è diventato un luogo comune e, come tutto il resto, è stato il film di Emmerich a renderlo tale. Come è stato detto, il film è stato anche criticato fortemente nonostante il grande consenso di pubblico, principalmente per il suo tono sbruffone, sopra le righe e per passaggi di trama un po' troppo leggeri, specie nella seconda parte. C'è poi chi ci vuole vedere a tutti i costi un film fortemente politico di destra. Insomma, alla critica più snobista non è andata giù, ma il film non vuole essere altro che un grande spettacolo divertente ed emozionante, un giro di giostra, e a vent'anni di distanza Independence Day ha dimostrato e tutt'ora dimostra la propria bontà di ottimo intrattenitore che ha fatto scuola. Tra ottimi personaggi a cui ci si affeziona subito grazie agli interpreti che hanno dato il proprio cuore, ai quali indipendentemente da caratterizzazioni semplici e dialoghi croccanti, ci sentiamo vicini e li si ama tutti per un motivo o per l'altro, ed effetti speciali ancora oggi maestosi, nonostante dopo vent'anni le sbavature e i limiti si facciano notare, ed un gusto visivo ricercato, Independence Day è, volenti o nolenti, un film di grande importanza, il primo a capire l'importanza di una vetrina come il Super Bowl per fare promozione, il prototipo definitivo del blockbuster moderno a cui oggi tutti fanno capo, consapevolmente o no e che sarà destinato a toccare molte altre generazioni a venire.

Video

In occasione del ventesimo anniversario dalla sua uscita nelle sale e in concomitanza con l'uscita al cinema del sequel, Independence Day – Rigenerazione, il capostipite dei disaster movie moderni, ritorna nuovamente nel mercato home video mondiale con una serie di nuove edizioni tripla A, tutte per promuovere nuovamente il fenomeno del film e dare pubblicità al seguito. Una nuova, ennesima, edizione DVD a disco singolo in confezione amaray. Una nuova edizione in alta definizione Blu-ray a due dischi, disponibile sia in amaray con slipcase, sia un steelbook. L'edizione Gift, la cosiddetta Alien Attacker Edition, che oltre a contenere l'edizione HD in amaray (nei mercati esteri è presente la steelbook), comprende una miniatura del caccia alieno del film. E ultima, ma non meno importante, per la prima volta, l'edizione Ultra HD a tre dischi, che comprende anche la versione in HD, confezionata in amaray. Questa recensione prende in esame esclusivamente l'edizione in alta definizione in slipcase, quindi non vi saranno commenti sulla bontà dell'Ultra HD o del modellino. L'edizione contiene, come appena detto, due dischi: uno per il film, contenente sia la versione originale cinematografica che la Special Edition ed il secondo dedicato ai contenuti speciali. Chi è possessore della prima edizione Blu-ray del film, uscita nel lontano 2007, ricorderà che era presente la sola versione originale, nonostante la Special Edition fosse uscita in formato DVD molto tempo prima. Oltretutto la prima edizione aveva un numero esiguo di extra. Lo slipcase è decisamente di pregevole fattura, con una stampa ruvida elegante, che riporta il logo del film su fondo specchio incavato sulla superficie. La locandina è una rivisitazione di uno dei poster originali, ma che ricorda molto di più lo stile della campagna promozionale del suo seguito, come accade spesso in queste circostanze.

Per l'occasione, specialmente per via del formato Ultra HD, Independence Day subisce una rimasterizzazione a risoluzione 4K ricavata dalla relativa scansione dei materiali originali (che ricordiamo essere in 35 mm Super 35) e, come vedremo, ci troviamo di fronte alla versione definitiva qualitativamente, almeno in risoluzione Full HD.


Ovviamente fare il confronto con la precedente edizione Blu-ray viene naturale ed è anche giusto per chi è interessato alla qualità video prima di tutto, a discapito degli extra. E non c'è molto da dire se non che il confronto è un knock-out a favore della nuova edizione, su tutti fronti: il nuovo master fa scoprire al film dettagli ad alta frequenza fin ora sconosciuti. Il livello di dettaglio è altissimo a cominciare dalla resa della grana della pellicola perfettamente riprodotta, fine, che compone ogni scena e che ancora una volta sbaraglia per resa generale le produzioni attuali in digitale. I primi piani sono scolpiti nella pietra per l'incredibile resa degli incarnati, tangibili che bucano lo schermo. Ma non solo, la resa si estende fino ai campi lunghi, con sfondi ricchissimi di elementi perfettamente definiti, distinguibili e mai fusi con lo stesso sfondo, rendendo ogni fotogramma una vera fotografia. La resa non si ferma nemmeno ai cambi di condizione di luce e quindi, anche in presenza di scene buie, la resa del dettaglio rimane invariata, compresa l'intensità della grana di fondo. Eccezionale anche il ritrovamento della colorimetria naturale del film, che riacquista quei tono brillanti, caldi e voluminosi che lo rendono profondo, tridimensionale, grazie anche ad un nero ricco e profondo. Ovviamente l'argomento colorimetria è sempre molto caldo per gli appassionati, specie per le “intenzioni del regista” e quindi, nonostante l'evidente superiorità, c'è chi continuerà a preferire la precedente versione. Il nuovo master rende maggiore giustizia, specialmente ai giorni nostri, all'enorme lavoro svolto con gli effetti speciali del film, dove erano per lo più tutti modellini e costumi di scena, rendendo evidente il livello maniacale di dettagli ed elementi visibili: i dischi volanti sono un'orgia di particolari e ora sembrano così vivi e tangibili proprio grazie alla consistenza dei modellini. Ma non sono da meno nemmeno i burattini e i costumi degli alieni, che possiedono quella ricercatezza e stile dei più grandi classici del genere, che oggi è una vera gioia riscoprire nella loro perfezione scenica. Il lato negativo è che alcuni compositing mostrano ormai i loro anni e quindi sono visibili sbavature imposte dai limiti tecnici dell'epoca e che oggi ci sono sconosciute. Il master è ovviamente stabile nell'esecuzione, nessuno sfarfallio, titoli compresi e ovviamente nessun segno di sporcizia o usura della pellicola. L'encoding è, come di consuetudine, in AVC ad alto bitrate, capace di riprodurre fedelmente il favoloso master senza segni di compressione visibile.

Audio

Anche se sulla confezione viene riportato un mix a 7.1 canali per l'originale inglese, in realtà la traccia è il più comune 5.1, encodata in DTS HD Master Audio. E' interessante notare come la controparte Ultra HD utilizzi il nuovo sistema DTS X per la traccia inglese (in pratica il concorrente dell'Atmos di Dolby), che è compatibile con gli standard Blu-ray. Comunque sia, la traccia italiana è ovviamente la medesima di tutte le edizioni DVD precedenti (in DTS a 5.1 canali e 768 kbps), compreso il doppiaggio supplementare per le sequenze della Special Edition, portandosi dietro alcuni difetti. La traccia rende bene sul profilo degli effetti e della musica, con una buona dinamica in generale. I bassi sufficientemente profondi senza particolari distorsioni, così come gli alti, buona anche la separazione e la direzionalità dei canali. Vengono meno i dialoghi, un po' saturi nelle medie frequenze, ma senza andare oltre i livelli di guardia. La traccia inglese è un vero portento, rendendo ogni sequenza d'azione di grande coinvolgimento.

Extra

È davvero rarissimo trovare un comparto di contenuti speciali degno di questo nome nelle attuali edizioni home video dei maggiori blockbuster. Il più delle volte perché molti non hanno più interesse per queste cose o perché sono gli stessi editori a ritenere che il pubblico non sia interessato. Il vantaggio di un film vecchio come Independence Day è che è stato fatto in un'epoca dove gli special televisivi abbondavano per ogni blockbuster di grande successo. Questa nuova edizione può considerarsi la più ricca fin ora uscita e comprende un gran numero di documentari realizzati all'epoca o poco più avanti, molto accurati ed esaustivi, sia nel mostrare l'enorme lavoro degli effetti speciali, sia per le varie curiosità su come è nato il progetto. Si hanno quindi diversi speciali, la raccolta dei finti notiziari del film che si vedono di sfuggita, una galleria di concept art, foto di produzione, trailer e spot TV, compresi anche due commenti audio e il nuovissimo documentario realizzato sul set di Rigenerazione, dedicato all'eredità del film. Decisamente ricco e soddisfacente e di questi tempi è davvero una grande soddisfazione che fa elevare questa edizione come uno dei must have dell'anno.

Disco 1

Commento audio del regista Roland Emmerich e del produttore Dean Devlin
Commento audio dei supervisori degli effetti speciali Volker Engel e Doug Smith (solo nella versione cinematografica)
Independence Day: Rigenerazione – Trailer Cinematografico

Disco 2

Independence Day: un'eredità che continua
La fine originale del film
Sequenza di gag
Creare la realtà (doppiato in italiano)
ID4 – Invasione
Il Making of di Independence Day
Rassegna dei combattimenti
Video notiziari
Galleria
Trailer d'anticipazione
Trailer cinematografico
Spot TV

Conclusioni

Spaccone, esagerato, appassionante e divertente... quale che sia l'opinione sul film, Independence Day resta un cult assoluto del cinema moderno, il capostipite del disaster movie moderno, copiato da tutti, ma mai eguagliato, capace di intrattenere ed emozionare come solo i migliori prodotti di entertainment sanno fare, grazie ad una sceneggiatura efficace ed un cast perfetto. Il film esce finalmente nella sua versione definitiva in alta definizione, ricchissima di extra e con un nuovissimo master video che farà la felicità degli appassionati dell'alta definizione.

Continua a leggere su BadTaste