Incredibili X-Men 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero del rilancio di Incredibili X-Men, serie edita da Panini Comics

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Uncanny X-Men #1, anteprima 01

Negli ultimi anni abbiamo assistito a tanti – forse troppi – rilanci delle serie mutanti. In particolare, dopo Secret Wars (2015), la Marvel ha deciso di concedere una pausa alla storica Uncanny X-Men, e un paio d'anni dopo di dividere i tanti Figli dell’Atomo in pubblicazioni caratterizzate da diversi colori: Oro, Blu, Rosso e Nero. Conclusasi quella fase, Uncanny X-Men ha infine fatto il suo ritorno nelle fumetterie statunitensi lo scorso novembre, e ora il suo nuovo numero 1 è disponibile anche nel nostro Paese grazie a Panini Marvel Italia.

Ed Brisson (Extermination), Kelly Thompson (Mr. & Mrs. X) e Matthew Rosenberg (Astonishing X-Men) sono gli artefici di questo rilancio che, come ogni ideale "punto d’inizio”, prova in tutti i modi a creare aspettative tali da catturare l’attenzione del lettore e invogliarlo ad addentarsi nell’epopea mutante.

In virtù di questo, la vicenda parte fortissimo, alternando mistero e azione: dopo alcune sequenze oniriche ancora tutte da decifrare, vediamo una squadra di giovani X-Men a bordo del Blackbird dirigersi verso un laboratorio per sventare l’attacco del nuovo Fronte di Liberazione Mutante. La minaccia si dimostra più pericolosa del previsto e dai risvolti drammatici, con la leader Kitty Pryde che scompare misteriosamente nel corso della missione. La situazione diventa ancor più spinosa quando, durante un comizio del Senatore Ashton Allen, il redivivo Jamie Madrox getta scompiglio tra una folla di persone intolleranti nei confronti dei mutanti.

Apparentemente, il terzetto di sceneggiatori schierato dalla Casa delle Idee si gioca tutte le carte a disposizione imbastendo una storia fresca e scoppiettante che, nel tenere celata la minaccia che ben presto travolgerà il sottobosco mutante, crea il giusto intrigo.

"Una storia fresca e scoppiettante che, nel tenere celata la minaccia che ben presto travolgerà il sottobosco mutante, crea il giusto intrigo."L'impostazione di questa nuova Uncanny X-Men è quella di un grande evento che coinvolge l'intera famiglia mutante, dunque non c'è spazio per retrospettive, origini o un caloroso benvenuto ai nuovi arrivati. Non stupisce questo approccio, ora che sappiamo che questa iterazione della serie è stata pensata per coprire gli otto mesi precedenti all'arrivo di Jonathan Hickman alle redini delle testate mutanti. Un lettore poco avvezzo a certe dinamiche potrebbe dunque trovarsi spiazzato di fronte allo sviluppo frenetico e alla presenza di un così nutrito gruppo di personaggi: senza troppi preamboli, si viene travolti dalla parecchia azione, la quale risulta a tratti caotica.

In tal senso, si potevano sfruttare meglio le quattro storie brevi – firmate singolarmente dagli sceneggiatori, con la Thompson che spicca tra tutti – poste in chiusura dell'albo, nelle quali vengono mostrate le avvisaglie che hanno preceduto gli eventi principali: diluendo quei fatti o proponendo i racconti in apertura, il tutto si sarebbe sviluppato in maniera più organica e ordinata, giungendo infine al colpo di scena con il quale si chiude il primo capitolo dell'arco narrativo Divisi.

Uncanny X-Men #1, anteprima 03

Che ci si senta a proprio agio oppure no, una volta gettati nella mischia, a mantenere alta la qualità del fumetto ci pensa Mahmud Asrar, artista in grado di rileggere con la propria sensibilità l’estetica dei personaggi e riportarla vicina a quella degli anni ’90. Ciò detto, le sue tavole intrise di potenza ed espressività sono quanto di più dinamico e moderno si possa trovare in un fumetto di super eroi, un vero piacere per gli occhi.

Ad affiancare il fumettista turco troviamo Mirko Colak, Ibraim Roberson e il veterano Mark Bagley, impegnati con le quattro storie brevi che occupano la seconda parte dell'albo: le loro prove sono certamente discrete, ma non arrivano alle vette di Asrar.

Buona la prima? Non del tutto, ma restiamo fiduciosi: l'esordio di Divisi propone spunti interessanti ed è certamente molto più piacevole di quanto abbiamo letto negli ultimi mesi su X-Men: Oro e X-Men: Blu. Le premesse per una classica saga degli X-Men appassionante e ricca di colpi di scena ci sono tutte, e dopo anni di proposte dalla scarsa attrattiva, non ci lamenteremo di certo di un'avventura fracassona ben disegnata e con dialoghi frizzanti. Sì, la voglia di tornare a leggere serie mutanti di qualità è tanta e ci rende ottimisti, ma siamo sicuri che nomi di spicco come Brisson, Thompson e Rosenberg abbiano ancora diversi assi nella manica da offrire.

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