In vacanza su Marte, la recensione

Pensato come un qualsiasi vecchio film di Natale, In vacanza su Marte è inevitabilmente più dimesso e senile

Critico e giornalista cinematografico


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Da sempre il cinema più rapido e sciatto ci sbatte in faccia che ogni scelta è equivalente. Sia il casting (piegato alle stesse scene e agli stessi meccanismi a prescindere da chi venga scelto) che le location, che l’ambientazione o ancora la trama. Tutti elementi ininfluenti. Tutto è uguale, tutto è un pretesto per infilare l’umorismo dei protagonisti in una ripetizione del noto e atteso, in film a forma di tormentone. Anche se stai su Marte.

In un 2030 da operetta (caricaturale, da film comico ma sempre un po’ sconfortante) Marte è un luogo di vacanza dove finiranno i protagonisti ognuno con una ragione diversa: Christian De Sica per sposarsi clandestinamente (se lo facesse sulla Terra dovrebbe prima divorziare e la nuova moglie non sa della vecchia), suo figlio 20enne per inseguire un padre da sempre assente e la di lui fidanzata blogger d’assalto per fare uno scoop. Ciò che innesca la trama però è che lì su Marte, finito in un buco nero, il figlio di De Sica ne esce vecchio, cioè Massimo Boldi, così aiuterà il padre a non farsi scoprire, a sposare la sua nuova futura moglie e in questa maniera agganciare una copiosa eredità. Dall’altra parte la sottotrama vede la fidanzata blogger alle calcagna di due influencer del futuro che fanno finta di essere fidanzati, lei vuole smascherarli e così farsi notare e diventare a sua volta influencer.

Nella forma In vacanza su Marte è uguale ai film della coppia di una volta, la cura dei dettagli non influisce mai perché in soldoni il cinema (sembrano dire questi film) si fa altrove, nelle perfomance, più in superfice, e la morale pure è sempre quella: nessuno è pulito. Gli uomini medi (cioè i due protagonisti) sono dei pessimi, pronti a tutto per convenienza, pavidi e vigliacchi, ma anche gli elementi più idealisti della nostra società in realtà hanno un fine bieco e questo come i film precedenti li prende in giro per abbassarli, trascinarli in basso. Il denaro, il successo o il sesso (è il caso della nonna infoiata) sono gli unici impulsi e se ovviamente guidano le figure più bieche come l’ignorante manager degli influencer nei film di Neri Parenti (specie con De Sica) guidano anche chi solitamente è etichettato come “migliore”. Il punto è prendere in giro, chiaramente, ma anche affermare che tutti quelli che si credono superiori e che guardano qualcun altro dall’alto della loro moralità verso il basso non sono per niente migliori. Che i migliori non ci sono.

Principio ammirabile con un fine discutibile: siamo tutti ad un livello basso, inutile fare quelli che aspirano a qualcosa di più, tanto vale essere onesti e non volersi migliorare.

Il trio Neri Parenti-Boldi-De Sica del resto è quello dei cinepanettoni più beceri e più estremi, quelli che più hanno caratterizzato il genere. Erano 15 anni che non giravano un film tutti e tre insieme, da Natale a Miami, la produzione che pose fine alla coppia. Da quel momento Neri Parenti ha lavorato sia con De Sica che con Boldi ma separatamente. Ora il dream team del cinema di Natale è di nuovo insieme ma il tempo è passato per tutti e le circostanze costringono In vacanza su Marte ad essere molto spostato su Christian De Sica. Nel film è lui al centro di tutto mentre gli altri personaggi come satelliti gli ruotano intorno, incluso Massimo Boldi, che una volta invece era un sole a sé attorno a cui far ruotare altri personaggi ancora.
Sarebbe comodo dire che questo è un film peggiore del solito, ma forse quella scala di valori non è la più corretta. Di certo è un film più mesto, in cui la gioia scatologica e il piacere di raccontare le tribolazioni edonistiche di un gruppo di pessimi che rendevano i precedenti film stranamente positivi, pieni di star sorridenti, rassicuranti e impermeabili ad ogni amarezza, non ci sono più, sostituiti da un cast modesto e da un generale ridimensionamento senile.

Sei d'accordo con la nostra recensione di In vacanza su Marte? Scrivicelo nei commenti dopo aver visto il film, disponibile in digital dal 13 dicembre.

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