In Treatment - Settimana 4: la recensione

Settimana cruciale per lo show di Sky che punta molto sulla continuity...

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Niente bacchetta magica ma necessità di andare avanti a piccoli passi, affrontando le paure una ad una per, usando un'espressione della serie, "superare il burrone". Esattamente a metà del proprio percorso, quello più grande che racchiude i più piccoli percorsi dei protagonisti, In Treatment supera un importante scoglio, abbattendo praticamente le mura che ne avevano fatto un prodotto a metà tra il documentaristico e il finzionale e giocando molto sulla continuity.

In Treatment - Sergio Castellitto

Sara: la seduta è in larga parte dominata dal racconto della notte di sesso tra la ragazza e Dario. Un racconto che offre, come al solito, una doppia lettura e, aldilà delle sofferenze e delle difficoltà di adattamento di Sara ci racconta un nuovo tassello dello strano rapporto con l'analista Giovanni. La costante, non solo di questa ma praticamente di tutte le sedute della settimana, è quasi il venir meno di quel processo di "ristrutturazione cognitiva" che mette ovviamente il paziente in primo piano quasi con un ribaltamento del gioco delle parti in cui più che le reazioni dei pazienti ci interessano quelle di Giovanni.

Dario: ecco quindi che le due facce del racconto della notte di sesso, quella di Dario e quella di Sara, sono anche le due facce della reazione di Giovanni (che ormai palesemente ha un interesse per la ragazza). L'analista immagina quindi che la sofferenza di Sara sia dovuta al fatto di pensare ancora a lui e con Dario di fatto ne ha la conferma. A proposito dell'agente è interessante vedere come questa settimana anche lui inizia a cedere, ad abbassare la guardia, a ridurre il suo atteggiamento di sfida ammettendo di trarre giovamento dalla terapia.

Alice: nonostante un finale troppo brusco, la storyline della ragazza è come al solito una delle migliori. Anche qui come per Dario cadono tutte le barriere, in questo caso non rappresentate da gesti (come quello di portarsi una macchina del caffè o buttare i soldi sul tavolo) ma dai gessi stessi, ormai quasi rappresentazione concreta del trauma subito. È una puntata importante sotto il profilo della terapia, con Alice che ammette apertamente (ma è tutto o manca qualcosa al tassello?) di aver tentato il suicidio. Ancora qui Giovanni va forse oltre lasciandosi andare a commenti molto diretti e concedendo addirittura una carezza alla giovane.

Pietro e Lea: i problemi della coppia, che arrivati a questo punto paiono insormontabili, rappresentano quasi un riflesso del matrimonio di Giovanni e Eleonora. Addirittura Pietro intuisce, nel momento in cui Giovanni fa degli esempi, che non si tratta di situazioni astratte ma che in effetti sta parlando di sé. Anche qui punto di non ritorno, con Lea che chiede il divorzio. Forse però, nel pianto di Pietro e nella sua aperta dichiarazione di affetto (ancora una volta una storia che ha una svolta nel momento in cui si depongono le armi) si potrebbe iniziare a sperare qualcosa.

Giovanni e Anna: coerentemente con il resto della settimana anche la seduta finale con la propria terapeuta porta ad uno scambio di battute pesanti e fuori dal "gioco delle parti". Lo confessa anche Anna che ormai gli schemi sono saltati ma che, forse per rimorso per una colpa commessa molti anni prima, stavolta non lascerà da solo Giovanni ma lo aiuterà. Nel momento di maggior tensione l'analista confessa, con una calma soltanto apparente e che non smorza il ritmo costruito fino a quel momento, di amare Sara.

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