In cucina con Kafka, la recensione
In cucina con Kafka è la seconda raccolta delle strisce a fumetti di Tom Gauld
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Questa popolarità sembrava destinata a non diffondersi in Italia. Essendosi fatto conoscere sul web, il fumettista scozzese aveva una ridotta cerchia di fan nostrani che lo seguivano online, ma nel nostro Paese le sue opere non erano mai arrivate in versione cartacea; poi, quattro anni fa, ISBN Edizioni ha pubblicato la prima raccolta delle sue strisce, intitolata Siete solo invidiosi del mio zaino a razzo.
La varietà di situazioni è notevole: tra tomi senzienti, esercizi di stile, elenchi improbabili e bizzarri retroscena, il volume riesce a non scadere nella ripetitività, uno dei difetti più facilmente riscontrabili nelle strip (spesso volto a pregio, se i tormentoni sono utilizzati in modo efficace).
Il disegnatore si limita a tracciare le linee indispensabili per dare vita ai soggetti; un'elegante sintesi grafica che scarica sull'idea dietro a ogni striscia l'onere di stupire il lettore: ci riesce attraverso il suo umorismo british che, grazie a trovate surreali e paradossali, mette alla berlina le abitudini dei lettori e le difficoltà degli scrittori, i luoghi comuni dei diversi generi narrativi e i retroscena del mercato editoriale.
Astronauti, cavernicoli, personaggi vittoriani e animali popolano le pagine di questo volume, che in diverse occasioni offre pungenti metafore intrise di satira sociale, spingendosi in un territorio al di fuori della "gabba tematica" della Letteratura.
Ci sono diversi livelli di lettura nelle gag di Gauld, segno di un'indubbia intelligenza ma anche di una furba versatilità in relazione al target: alcune strisce sono immediate e sembrano quasi essere state pensate per la condivisione sui social, principale mezzo del passaparola odierno, mentre altre fanno scaturire spunti di riflessione e strapperanno una risata solamente a un pubblico di nicchia particolarmente appassionato di determinati ambiti letterari. Va detto che tali battute sono in grado anche di educare, accompagnando la risata con contenuti culturali che possono formare il lettore, un intento nobile e affatto scontato.
Purtroppo, in Italia ci sono sempre meno contenitori cartacei che propongono strisce a fumetti, ma In cucina con Kafka ci dimostra come questo formato sia ancora ricco di potenzialità e, seppur senza usare espedienti troppo originali, Tom Gauld riesce a produrre un prodotto fresco e dotato di una forte impronta personale. Speriamo di vedere prossimamente anche gli altri lavori di questo autore, una voce colta e raffinata che attraverso la leggerezza può parlare a una platea eterogenea.