Impeachment: American Crime Story 3x01/3x02: la recensione
La ricostruzione dello scandalo Clinton-Lewinsky nella terza stagione della serie antologica American Crime Story
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La ricostruzione storica di American Crime Story è sempre stata un po' all'opposto di, per fare un esempio, una serie come The Crown. Dove il pluripremiato drama sulla Corona narra la grandezza attraverso i particolari, e lascia filtrare le caratterizzazioni attraverso le crepe del non detto, lo show di Ryan Murphy fa l'opposto. Che sia la storia del processo a O.J. Simpson o l'omicidio Versace o, come in questo caso, lo scandalo Lewinsky, la vicenda è sovraesposta nelle sue ragioni e nel suo intreccio. Le motivazioni sono palesi perché i caratteri sono eccessivi, sopra le righe, ricalcati sulla forma degli stereotipi scandalistici a cui devono aderire. Nella realtà tutto potrebbe essere più banale o viceversa molto più complesso di così. Però lo scandalo è pur sempre lo scandalo, e sarà difficile non rimanere interessati al racconto.
Non è un segreto che la serie tv sia stata realizzata a partire da un testo, ma soprattutto grazie alla consulenza molto stretta della stessa Lewinsky. Al punto che, stando alle parole di Beanie Feldstein, la donna è stata consultata su ogni parola della serie tv, o almeno su tutti i fatti di cui avesse avuto esperienza diretta. Se c'è una vittima – oltre a Hillary Clinton, ma la serie ci arriverà – è proprio lei. La serie traccia da subito un profilo scandalistico degli attori in gioco, ognuno meschino a modo suo, ognuno gretto, ognuno moralmente povero e intrappolato in un sistema di comportamenti degenerativi.
È solo nel secondo episodio, Il presidente mi ha baciata, che il personaggio di Beanie Feldstein esce fuori. E se la scrittura cerca la compassione, riesce senza dubbio a trovarla. Dove tutti gli altri personaggi sembrano quasi deformati a partire da un makeup molto caricato (davvero particolare l'effetto sul volto di Owen), è Monica la più semplice, la più ingenua. La persona da sacrificare ad un sistema in cui informazione e politica si fondono. Non a caso la storia parte dall'accusa di Paula Jones, che prima dello scandalo Lewinsky aveva accusato Clinton di violenza sessuale. Il modo in cui giornalisti, avvocati, politica reagiranno all'argomento costituisce una premessa innanzitutto ideale di tutto quello che vedremo dopo.
E forse potrebbe essere la chiave per sovrapporre lo scandalo di più di venti anni fa ad eventi più recenti, e tracciare un parallelo su come certe cose siano cambiate, oppure no.