Immortal Legacy: The Jade Cipher, ad un sistema di controllo reattivo dall’eccellenza – Recensione
Uno sparatutto interessante, dalle molte potenzialità sprecate: la recensione di Immortal Legacy: The Jade Cipher
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Nell’FPS sviluppato da Viva Games indosserete i panni di Tyre, mercenario, ex-soldato delle forze speciali, inviato sull’isola di Yingzhou, dove sembra che ci sia qualcuno che stia eseguendo terribili esperimenti, nel tentativo di diventare immortale. La storia, che prende ispirazione da una leggenda cinese, tenta di acquisire spessore facendo luce sull’oscuro passato del protagonista, introducendo gli alleati che lo aiuteranno a sopravvivere alla missione, dando progressivamente spazio all’elemento sovrannaturale con il sopraggiungimento di creature mostruose di ogni forma e dimensione.
[caption id="attachment_195265" align="aligncenter" width="1000"] La gestione dell’inventario è un altro tasto dolente del già criticato sistema di controllo[/caption]
Poco male, tuttavia, se non fosse che anche il gameplay zoppica, nonostante indiscutibili meriti, scaturiti per lo più da un level design soprendentemente ben architettato.
Se prendere la mira e aprire il fuoco regala immense soddisfazioni, tanto più che arsenale e bestiario sono abbastanza ampi e variegati, spostarsi da un punto dello scenario all’altro non è così immediato. Sebbene i pulsanti frontali dei Move permettano di ruotare l’avatar, spostarlo lateralmente, farlo avanzare più o meno velocemente, si procede a scatti, inutilmente affaticati dai troppi tasti da premere per muoversi nell’ambientazione.
La pratica migliora la situazione, ovviamente, ma è lecito domandarsi perché non sia stato proposto un sistema di controllo alternativo, così come accade nella maggior parte delle produzioni dedicate alla realtà virtuale.
Il rammarico è tanto più grande, quanto più ci si accorge che ritmo ben cadenzato, level design magistralmente architettato e ottima progressione sono qualità che non mancano a Immortal Legacy: The Jade Cipher. L’avventura, difatti, è fondamentalmente divisa in due parti. La prima esalta gli spazi aperti, gli scontri a fuoco a lunga gittata, l’azione coreografica e spettacolare. Nella seconda parte ci si ritrova ad esplorare oscure grotte abitate da mostri, in scenari da incubo in cui si procede lentamente, con circospezione, sperando di non incappare nell’ennesimo nemico da abbattere in fretta e furia.
[caption id="attachment_195266" align="aligncenter" width="1000"] Nonostante una grafica mai spettacolare, gli effetti luce sanno impressionare[/caption]
Anche gli scontri con i boss sono impegnativi e adrenalinici al punto giusto, ennesima qualità di un gioco che, tra l’altro, gode di una longevità lievemente superiore alla media, sette ore per raggiungere i titoli di coda, per quanto riguarda i congeneri in VR.
Immortal Legacy: The Jade Cipher è un FPS interessante, per molti versi riuscito e degno dell’attenzione di chi è in possesso di un PlayStation VR. Nonostante una trama confusionaria, per quanto apprezzabile da chi ha il gusto per il trash; una grafica mai stupefacente, sebbene il colpo d’occhio non sia così pessimo; un sistema di spostamento inutilmente complicato, Viva Games è riuscita a confezionare uno sparatutto divertente e godibile.
Non sarà particolarmente originale, né indicato ad un pubblico poco esperto, ma vivrete sparatorie intense e cariche d’adrenalina.