Immaturi – La serie (prima stagione): la recensione
La nostra recensione della prima stagione di Immaturi – La serie, adattamento per il piccolo schermo del film di Paolo Genovese del 2011.
Immaturi - La serie riprende quasi fedelmente le vicende del film del 2011, portandosi dietro tutte le problematiche di sceneggiatura già presenti in esso - come il fatto che nessuno dei protagonisti si opponga in alcun modo al folle provvedimento che li obbliga a rifare la maturità - e aggiungendone di ulteriori quando altera e diluisce le sottotrame o ne crea di nuove. Il tutto è poi condito da una eccessiva quanto fin troppo irreale dose di buonismo, ben riassunta dalla scena in cui i protagonisti vengono fermati dalla polizia per aver commesso alcuni crimini minori e rilasciati poco dopo perché sono "follie da innamorati".
Nonostante una scrittura scricchiolante, dal lato tecnico la serie si dimostra un prodotto ben confezionato. La regia sobria e pulita di Rolando Ravello e la fotografia di Fabrizio Lucci - già direttore di quella di tutti i film di Genovese a partire proprio da Immaturi - donano al progetto un taglio cinematografico, discostandosi in positivo dalle altre fiction della rete. Siamo ancora ben lontani dagli standard delle produzioni targate Sky, ma il passo avanti rispetto al passato è netto ed evidente.