I’m Dying Up Here 1x07, "My Rifle, My Pony and Me": la recensione
La nostra recensione del settimo episodio di I'm Dying Up Here, la nuova serie di Showtime
Prima l’insegnamento: non si ruba una battuta.
Una dinamica abbastanza scontata per una serie che invece ha dimostrato nelle altre puntate di saper prendere i suoi temi anche da punti di vista meno prevedibili (qui sarebbe stato più in grande il concetto di plagio, di copiare per insicurezza, di aver perso la voglia di essere originali).
Goldie sembra sempre una promessa mancata di questo show. Melissa Leo è senza dubbio l’attrice giusta, ha il carisma che serve ma anche gli improvvisi lampi di dolcezza nascosta, ha un modo di fumare caratteristico che consentirebbe di riconoscerla anche al buio e incute timore anche senza parlare. Tuttavia Goldie non diventa quel mogul che pare sulla carta. Temuta ed amata, indurita da una vita in cui essendo donna ha dovuto dimostrare tutto, contiene le contraddizioni migliori della serie (e non è nemmeno una comica) ma queste non esplodono mai.
I’m Dying Up Here sembra semmai preferirgli Bill, il comico barbuto, triste e sempre arrabbiato, determinato a farsi notare e sempre ad un passo dall’arrivare da Carson, che stavolta ha una serie di duetti con il drogato Nick, che da Carson già c’è stato ma non ha la stima degli altri. Nella più classica delle scene di competizione i due stringeranno un’amicizia molto poco convincente. Sarà una scena più maschile, virile e sommessamente sentimentale semmai quella in cui, tutti aiuteranno Eddie dopo averlo preso in giro, una volta capito che aveva ragione e le battute gli erano state rubate. In una rissa impari (tanti contro uno) si scioglierà ogni acrimonia.
Insomma, determinata a parlare di uomini e di donne, invece di grandi temi e idee, questa puntata ha dato il peggio, non ha trovato il ritmo, non ha saputo avvincere e sembrava davvero non sapere cosa voler dire se non il più generico “È bello volersi bene. È difficile diventare più bravi”.
Addirittura l’avventura in prigione di Ralph ed Edgar è sembrata la parte più interessante, condita di un po’ di suspense, di eventi e di una serie di contraddizioni in grado di svegliare l’attenzione dello spettatore.