Il poema del vento e degli alberi vol. 1, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume de Il poema del vento e degli alberi, di Keiko Takemiya
Il poema del vento e degli alberi è ambientato in Provenza, a fine Ottocento, nel collegio maschile Lacombrade, e narra la storia di Serge, figlio del visconte Battour e di una donna di origine gitana. Alla morte del padre, Serge decide di rispettare le sue volontà e di trasferirsi nello stesso collegio frequentato da lui in gioventù. Raggiunta la scuola, il ragazzo incontra il suo compagno di stanza, Gilbert Cocteau, giovane dalla bellezza eterea ed efebica, noto in tutta la scuola per la sua promiscuità e la sua abitudine a vendere il proprio corpo in cambio di favori. Viene descritto come "un diavolo”, un tentatore capace di affascinare chiunque grazie al suo aspetto e ai suoi modi, ma pur essendo segretamente ammirato da molti viene pubblicamente schernito per la sua bassezza morale. Serge, ragazzo dall'animo gentile, decide di aiutare il suo nuovo compagno di scuola che nasconde un passato tormentato…
Un po’ a causa dello spiccato “spirito da crocerossino” di Serge, un po’ per la naturale tendenza degli opposti ad attrarsi (e completarsi), tra i due è percepibile fin da subito una certa tensione. Con il progressivo entrare in contatto tra loro, vengono mostrati anche degli elementi che li accomunano, come la difficoltà a farsi accettare all’interno del sistema scolastico: se Gilbert, come detto sopra, viene vessato per la sua condotta immorale, Serge è vittima di commenti razzisti da parte dei compagni che lo deridono per il colore della sua pelle.
Come sottolineato in una nota presente in fondo al fumetto, nella storia della Takemiya sono presenti degli anacronismi storici (come, per esempio, un riferimento al manga Astro Boy, di Osamu Tezuka) e viene fatto uso di un latino “fantasioso”, che è stato lasciato invariato per mantenere l’opera quanto più possibile fedele all’originale.
Per quanto riguarda i disegni, la Takemiya ha uno stile tipico degli shojo anni Settanta: i suoi personaggi sono femminei e graziosi, con gli occhi grandi e luminosi a cui è dato il compito di aumentare l’espressività dei volti. Un’eccezione è fatta per i personaggi protagonisti dei siparietti più comici, che hanno invece delle fattezze simpatiche e grottesche. Molte delle illustrazioni, soprattutto quelle che vedono come protagonisti Gilbert e Serge, sono arricchite da elementi floreali che vanno a incorniciare ed enfatizzare la bellezza dei personaggi. Le tavole possono talvolta risultare un po' statiche, ma la delicatezza del tratto e la cura dei dettagli rendono le illustrazioni estremamente gradevoli.
Anche se le tematiche affrontate possono non essere adatte ai lettori più sensibili, la bellezza dei disegni e della fattura dell’edizione, e l’importanza storica per il suo genere fanno di Il poema del vento e degli alberi una lettura che vale la pena di essere affrontata. Oltre all’uscita mensile dei volumi singoli, è disponibile un cofanetto illustrato contenente tutti i dieci numeri della serie.