Il Piccolo Vagabondo, la recensione
Abbiamo recensito per voi Il Piccolo Vagabondo, opera di Crystal Kung edita da BAO Publishing
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Crystal Kung, classe 1994, è un'artista di Taiwan che si occupa di illustrazione e animazione 3D. Negli ultimi anni ha raggiunto una buona popolarità grazie ai suoi disegni pubblicati su Facebook, ha viaggiato fino a New York per fare ritratti a Central Park, ha vissuto in Cina con la famiglia e ha partecipato a mostre e festival in tutto il mondo.
Il giovane protagonista è un silenzioso viaggiatore che irrompe per pochi istanti nella vita di personaggi adulti, riuscendo con un gesto o con un piccolo dono a cambiare la loro esistenza e la loro visione del mondo circostante.
Il fumetto è muto, come il suo protagonista, un libro illustrato suddiviso in vignette in cui i balloon contengono unicamente puntini di sospensione, punti interrogativi o esclamativi. Le uniche parole sono il titolo e una citazione che accompagna ogni capitolo, per il resto sono unicamente i disegni a portare avanti l'azione, attraverso le linee morbide e i colori caldi con cui vengono costruiti i gesti del piccolo vagabondo.
Una risata, una mano tesa e uno sguardo possono infrangere la quotidianità e creare una bolla in cui il ritmo frenetico della vita si sospende, lasciando comprendere a una persona ciò che è veramente importante. A noi non resta che osservare incantanti un fumetto - forse non classificabile al 100% come fumetto - in grado di regalarci uno stile di narrazione lontano, diverso da ciò che siamo abituati a leggere di solito.