Il mistero dei Templari – La serie 1×08, “Albero genealogico”: la recensione
Il mistero dei Templari - La serie continua la propria corsa senza cambiare direzione, confermandosi un prodotto altalenante
Dopo una prima parte in grado di sfruttare il franchise di appartenenza, Il mistero dei Templari - La serie ha spiccato il volo, focalizzandosi sulla storia di Jess Morales e della sua famiglia. Una scelta dai risultati altalenanti, dato che lo show disponibile su Disney+ ha posto particolare attenzione a situazioni tipiche da teen drama, tralasciando spesso il lato avventuroso della storia. Fortunatamente gli autori hanno deciso di puntare i riflettori sul personaggio di Billie Pearce, dimostrando come sia possibile scrivere un buon villain senza però scadere nella banalità.
PRISON BREAK
Gran parte della trama di questa ottava puntata, scritta da Dwain Worrell e diretta da Sherwin Shilati, è incentrata sulla necessità di Jess di liberare suo padre dalla prigione. Una scelta sensata, ma che mal si sposa con l’intenzione del genitore di fuggire dal carcere. Due piani differenti, ma con lo stesso obiettivo, verranno quindi attuati nel corso della medesima giornata. Il risultato, ovviamente, ve lo lasciamo scoprire di persona, in modo da non rovinarvi l’esperienza con qualche becero spoiler.
UNA SCRITTURA ALTALENANTE
Se i personaggi principali ormai risultano coerenti nella loro incoerenza, lo stesso non si può dire delle nuove aggiunte. Rafael, il padre di Jess, viene dipinto come una macchietta. Questo porta a un bizzarro rapporto con la figlia basato su gag e sentimenti dichiarati in modo esplicito. Non ci aspettavamo certo di trovare una scrittura particolarmente profonda in una serie di questo tipo, ma avremmo gradito maggior attenzione in questa direzione. Jess e Rafael sono inoltre protagonisti della scena clou della puntata. Una scena che, però, rappresenta forse uno dei punti più bassi dello show, con la gestione di un momento in slow motion veramente imbarazzante (e dannatamente lungo).
Queste leggerezze vanno in contrasto con la scrittura del rapporto tra la protagonista e i suoi amici fidati, che ci continua a convincere puntata dopo puntata. Lo stesso si può dire per la villain interpretata da Catherine Zeta Jones, che spicca per bravura e carisma all’interno della storia. Questa qualità così altalenante rischia di lasciare stordito lo spettatore, che si trova ipnotizzato da ciò che viene portato sullo schermo, ma che probabilmente fatica a comprenderne il motivo.
IN LINEA CON GLI ULTIMI EPISODI
Il mistero dei Templari - La serie è ormai una sorta di guilty pleasure. Difficile ipotizzare che gli ultimi due episodi sistemino i problemi di scrittura emersi sinora. Speriamo, però, che gli autori non facciano precipitare ulteriormente lo show nell’abisso. Se avete amato quanto realizzato da Cormac e Marianne Wibberley fino a questo momento, probabilmente sarete tra coloro che arriveranno alla fine dello show. In caso contrario, non sarà l’ottavo episodio a farvi cambiare idea sulla qualità generale della serie.
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