Il migliore dei mali vol. 1: L’uomo di latta, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume del progetto Il migliore dei mali, intitolato L’uomo di latta

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Il migliore dei mali vol. 1: L'uomo di latta, anteprima 01

Lo scorso 11 maggio, il catalogo di Shockdom si è arricchito di un nuovo titolo facente parte della variegata proposta di anteprime presentate dalla casa editrice bresciana all'ultima edizione del Comicon: Il migliore dei mali, miniserie che ha debuttato con un primo volume intitolato L’uomo di latta.

L'opera vede ai testi la youtuber Violetta Rocks, alias Violetta Rovetto, e ai disegni Marco “Tarma” Tarquini, per una vicenda ambientata verso la fine degli anni Novanta.

Siamo in una piccola cittadina dell'Italia del Sud, dove si è appena trasferito Ettore insieme alla propria madre. Il tredicenne non tarda a fare la conoscenza di alcuni ragazzi più o meno della sua stessa età, entrando nel gruppo degli amici di Milo. Quest'ultimo ha smarrito il proprio cane e sospetta che sia stato rapito dal misterioso vicino di casa che crede essere un serial killer: il signor Zaira. Se all'inizio la compagnia non dà credito alle strampalate congetture di Milo, diversi indizi finiranno per convincere i ragazzi a indagare sulla faccenda.

L’uomo di latta si apre con i presupposti di una divertente detective story per ragazzi, ma nel prosieguo assume i tratti di un racconto ben più complesso, andando a toccare tematiche ambientali e sociali. Il fumetto mostra inoltre una spiccata sensibilità nell'affrontare le più svariate situazioni familiari e personali che interessano il protagonista e i suoi giovani amici. L'approfondimento delle singole problematiche che riguardano i vari personaggi ne amplia lo spessore non solo scenico ma anche psicologico, conferendo loro particolare realismo.

"Un volume estremamente fruibile che riserva più sorprese e spunti di riflessione di quanto ci si aspetti."La Rovetto, benché al debutto come scrittrice di fumetti, riesce a elaborare un soggetto intrigante traducendolo in una sceneggiatura fresca caratterizzata da dialoghi ficcanti. Il prodotto finale suffraga la sua esperienza in campo cinematografico e rivela una notevole capacità di sintonizzarsi sulle stesse frequenze e lo stesso sentire della generazione che descrive.

Tarquini, dal canto suo, dà prova di grande tecnica e talento nel curare inchiostri e colori, che si rivelano essenziali nella rappresentazione delle atmosfere del racconto; il suo tratto risulta intenso, di grande carattere e personalità, figlio di molteplici scuole, da quella americana a quella nipponica, senza dimenticare i grandi maestri nostrani.

Il giudizio su questa prima parte de Il migliore dei mali non può che essere nettamente positivo, sia da un punto di vista dei contenuti narrativi che grafici. L'uomo di latta è un volume estremamente fruibile che riserva più sorprese e spunti di riflessione di quanto ci si aspetti, innescando una grande curiosità sui prossimi sviluppi dell'intreccio.

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