Il mattino ha l'oro in bocca


Un giovane dj si fa prendere dal vizio del gioco. La storia di Marco Baldini e Fiorello è scialba, superficiale ed insipida, perfetto specchio del Paese in cui viviamo...

Condividi

Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloIl mattino ha l'oro in boccaRegiaFrancesco PatiernoCast

Elio Germano, Laura Chiatti, Carlo Monni, Gianmarco Tognazzi, Umberto Orsini, Martina Stella, Corrado Fortuna, Dario Vergassola

Uscita29 febbraio 2008

E' possibile che tra vent'anni Il mattino ha l'oro in bocca venga studiato come un manifesto perfetto dei nostri tempi. Normalmente, quando si fa un biopic (soprattutto in America o in Francia), si prende come soggetto una personalità che si è contraddistinta per qualche motivo (anche negativo), come un premio Nobel, uno sportivo o un giornalista coraggioso. In Italia, anno del Signore 2008, invece si fa un film con protagonista un dj radiofonico che, a detta dei personaggi, non "fa che dire cazzate" e si fa prendere dal demone del gioco. E allora? Cosa ci dovrebbe essere di così interessante?

In effetti, il dubbio è presto risolto: non c'è nulla di interessante e l'unico motivo è quello di avere come protagonista una persona famosa. Le trasmissioni in radio sono pessime e assolutamente non coinvolgenti e simpatiche. Almeno, è la mia opinione, ma temo di essere in minoranza, perché anche gli originali Baldini e Fiorello mi fanno questa impressione. Ancora peggio con il vizio del gioco, che viene mostrato in maniera più seria, autorevole e drammatica in Febbre da cavallo (e ho detto tutto). E certe partite da poker fanno il paio con quelle di Parlami d'amore per quanto sono involontariamente fasulle.

Mettiamoci anche una voce off disastrosa (dello stesso Germano), che deve reggere tutta la narrazione del film, visto che il regista evidentemente non ci riesce con le immagini, e la situazione è emblematica di un cinema senza idee e mordente. In tutto, ci saranno un paio di momenti divertenti in tutta la pellicola (in uno è protagonista una coscia di pollo), mentre non mancano decine di momenti morti ed inutili (bisognerebbe spiegare ai produttori che mostrare una persona che dice ad una centralinista di avere un appuntamento non è cinema se non succede nient'altro). Se poi si cerca di ravvivare tutto citando Beppe Grillo, allora siamo messi male.

Capitolo interpreti. Elio Germano è sicuramente uno degli attori più promettenti (ma ormai forse è tardi per usare questa espressione) del cinema italiano. Ma qui è una completa delusione, incapace sia di far ridere (è moscissimo e nessun doppio senso con le sue vicende sentimentali nella pellicola) o di coinvolgere per i suoi drammi. Per quanto riguarda le protagoniste, si conferma come il cinema italiano abbia grosse difficoltà nei ruoli femminili. Passi per Martina Stella, che deve comparire soltanto all'inizio e poi essere dimenticata. Ma la parte di Laura Chiatti è da scuola del cinema su come non costruire una protagonista femminile. Per mezz'ora, la vediamo muta dietro al banco della ricevitoria. Poi, parla un paio di volte cone Baldini/Germano, dicendo un paio di insulsaggini. Dopo un'ora e passa, cena con lui e tira fuori un monologo incredibile su Jack Daniel (sì, quello del whisky). Infine, nella scena finale, sta a letto col protagonista (beh, nel cinema italiano i ruoi femminili servono a questo, no?). Impossibile giudicare la prova di Laura Chiatti in queste condizioni: è come selezionare un attore facendogli leggere le pagine gialle.

Ora, in teoria un film del genere non lo dovrebbe andare a vedere nessuno. Però, con un ovvio traino come quello della trasmissione di Baldini e di Fiorello, senza dimenticare la sicura pubblicità di Radio Deejay (il cui marchio compare fino alla nausea nel film), mai dire mai...


 

Discutiamone nel Forum Cinema  

Continua a leggere su BadTaste