Il Guardiano della Diga - Libro primo, la recensione
Abbiamo recensito per voi il primo volume de Il Guardiano della Diga, di Robert Kondo e Dice Tsutsumi
BAO Publishing porta in Italia il primo libro de Il Guardiano della Diga, trilogia a fumetti firmata da Robert Kondo e Daisuke "Dice" Tsutsumi edita originariamente da First Second con il titolo di The Dam Keeper, che a sua volta deriva dall'omonimo corto nominato agli Oscar nel 2015 realizzato dallo studio d'animazione Tonko House, fondato da due ex Art Director Pixar.
Maiale è il responsabile della diga costruita da suo padre che separa la Valle dell'Aurora dall'esterno, dove infuria una nebbia nera che conduce a morte certa chiunque entri in contatto con essa. Per una serie di rocamboleschi eventi, il giovane si ritrova a vivere una situazione fino a poco prima inimmaginabile in compagnia di altri due piccoli abitanti della zona, Volpe e Hippo, con un lungo cammino davanti a loro.
Le tavole sono dipinte con cura e maestria, evidenziando una particolare attenzione all'utilizzo della luce come elemento narrativo, la quale scinde in modo cangiante il mondo ordinario e quello straordinario. Il risultato finale trasmette le emozioni in costante evoluzione che rispecchiano il cambiamento nei tre protagonisti del racconto, con una sensazione di piacevole immersione.
La trama proposta da Kondo e Tsutsumi è molto vicina ai canoni classici della fiaba, e in quanto tale offre al lettore i temi della crescita individuale, della scoperta interiore e dell'apertura verso l'esterno.
Le pagine scorrono facilmente grazie alla preponderante narrazione del protagonista in terza persona, come fosse una sorta di diario in cui confessa la propria visione della vita. La minaccia esterna è tangibile, come lo sono le problematiche interiori di un ragazzino alle prese con un compito (forse) troppo grande per lui. Maiale è, in sintesi, il classico eroe destinato a grandi cose, ancora inconsapevole della sua importanza tra gli ingranaggi del mondo.
Lasciandosi cullare dai pensieri del protagonista si può arrivare a perdersi nei colori che inondano le singole tavole, in un connubio onirico che lascia molto spazio alla fantasia, affrontando insieme a lui sia i problemi di ogni giorno, sia le preoccupazioni più profonde e i ricordi più difficili da interpretare.
La fanciullesca tenerezza dei personaggi e la profondità cromatica degli ambienti rende Il Guardiano della Diga una realtà in cui riesce l'immedesimazione, ricordando un momento della vita individuale in cui i pensieri avevano un peso minore e il mondo era ancora tutto da scoprire.
Per quanto sia impossibile inquadrare l'intera vicenda dopo averne letto praticamente un'approfondita introduzione, la sensazione che resta al termine della prima porzione di storia è decisamente piacevole, accompagnata da una grande curiosità per quanto riguarda il prosieguo.
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