Il Cardellino, la recensione
Delicato nel tocco ma duro negli argomenti Il Cardellino non è certo un film perfetto ma fa un buon lavoro di sintesi di un ampio romanzo
IL CARDELLINO, DI JOHN CROWLEY: LA RECENSIONE
C’è qualcosa di vicino al romanzo di formazione (o anti formazione) ottocentesco in Il Cardellino, distribuito da Warner Bros in noleggio online, almeno nella parte che racconta la vita del protagonista subito dopo l’incidente a cui scampa ma in cui muore sua madre. Come un Oliver Twist nato nei quartieri alti di New York viene esposto dalle disavventure della vita al peggio dell’umanità. Non sarà il peggio della classe popolare ma il peggio della classe agiata o medio borghese, eppure non cambia molto. È un mondo terribile quello di Il Cardellino anche se è fotografato con grazia, narrato con delicatezza, recitato con temperanza.
In una specie di campionario di individui danneggiati il protagonista corre con la sbrigatività riassuntiva tipica dei film che adattano grossi romanzi tra un evento e l’altro, un errore e un trauma come Ulisse, senza poter mai trovare la strada di una possibile casa.
Di tutto questo veniamo messi a conoscenza in un finale che cerca di racimolare quanto di buono fatto in precedenza, di raccontare necessariamente in fretta auspicando che ciò che abbiamo visto sia sufficiente per caricare di senso la storia. Non lo è sempre ma è anche vero che lungo le sue due ore e mezza Il Cardellino riesce ad acchiappare e coinvolgere in una storia eccezionale e in fondo anche ordinaria.
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