Il Canto dei Dannati, la recensione
Abbiamo recensito per voi Il Canto dei Dannati, di Jason R. Forbus e Theoretical part
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Poesia gotica in versi liberi e priva di schema rimico, il testo è giocato a metà tra le immagini evocative e simboliche di William Blake e le avventure buie e opprimenti di Edgar Allan Poe. Diciassette stanze, di entità e misura variabile, trovano posto in una pagina a testa. A fronte, un'illustrazione monocroma ispirata al testo della stanza e affidata al talento visivo di Theoretical part, una coppia di illustratori russi formata da Boris e Daria Sokolovski. Non c'è spirito narrativo nelle immagini, solo illustrativo. Insomma, quel che abbiamo di fronte non è un fumetto.
Non volendo esprimere giudizi sulla poesia, che ci pare esuli dal nostro compito, pur essendo attrezzati per svolgerlo, possiamo commentare le immagini, certamente di qualità, molto dettagliate, realizzate con inventiva e gusto, perfette per fare da corredo del componimento. Alcune più espressive di altre, certune compositivamente più originali.
Ci pare che questo tipo di prodotto potrebbe essere molto più appropriato laddove ci siano grandi disegnatori di richiamo e poeti già affermati presso il pubblico, e che, anche in quel caso, rappresenti comunque una chicca per collezionisti e lettori molto affezionati. Considerazioni che però sono estremamente personali e che, come dicevamo, nulla tolgono alla qualità in sé del prodotto che ribadiamo. La poesia è molto libera e interessante nelle immagini evocate, le illustrazioni ben fatte e piuttosto espressive.
Il Canto dei Dannati è quindi un prodotto che chi vi scrive fatica ad apprezzare. Tutti gli amanti della poesia e delle illustrazioni gotiche che ci leggono, magari l'adoreranno.