Il cammino della Cumbia, la recensione

La recensione de Il cammino della Cumbia, graphic novel di Davide Toffolo pubblicata da Oblomov

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Il cammino della cumbia, anteprima 01

Fumetto e Musica sono due componenti fondamentali della vita e della poetica di Davide Toffolo. Da oltre venticinque anni, la sua attività si è divisa tra gli impegni con la band dei Tre Allegri Ragazzi Morti e la produzione di graphic novel: agli inizi degli anni ’90, quando l’indie e i romanzi grafici erano ancora lontani dal raggiungere l’attuale risonanza, l’artista friulano ha intrapreso una strada impervia, raggiungendo un meritatissimo successo. Oggi più che mai, Fumetto e Musica si fondono per dare forma a Il cammino della Cumbia, nuova opera di Toffolo pubblicata sotto l’egida di Oblomov.

L’incontro con la Cumbia, nata in Colombia nel XVI Secolo, offre lo spunto per intraprendere un’indagine alle radici di questo genere musicale che, come afferma lo stesso autore, "lo ha ribaltato". Originata dalla fusione di tre culture differenti – quella indigena, quella africana e quella dei conquistadores spagnoli – la Cumbia ha preso vita sulle sponde del fiume Magdalena per poi diffondere le sue note in Messico, Stati Uniti ed Europa. Percorre il viaggio della Cumbia al contrario, attraversando Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador e infine Colombia: questo l'obbiettivo di Davide, Nahuel e Paulonia.

Toffolo e la Cumbia si incontrano, ed è amore al primo ascolto: nasce così In questa grande città – La prima cumbia, brano contenuto nel disco Inumani dei Tre Allegri Ragazzi Morti, e l’Istituto italiano della Cumbia, collettivo che ha dato il via a un vero e proprio movimento nostrano ribattezzato anche Spaghetti Cumbia.

Il cerchio si chiude con la pubblicazione di questo primo volume (di due), in cui vengono esplorate le sonorità esotiche che hanno spinto il fumettista ad armarsi ancora una volta di zaino e taccuino per vivere in presa diretta le emozioni da convogliare poi su carta. Come in Pasolini e Il re bianco, Toffolo parte per un viaggio itinerante; questa volta incontra i principali esponenti della scena cumbiera sudamericana, facendo tappa nei luoghi e nei locali in cui tutto ha avuto inizio. Con taglio documentaristico, l’artista realizza una vera e propria retrospettiva sul genere, offrendo ai neofiti la possibilità di conoscere, tra le altre, band come i Los Pibes Chorros e i Damas Gratis.

Approfittando del forte misticismo dei luoghi, i toni de Il cammino della Cumbia vengono contaminati con digressioni oniriche, trasformando il volume in un reportage psichedelico decisamente accattivante. La maschera, la sovrapposizione tra realtà e immaginario, e la componente femminile sono elementi ricorrenti nella poetica toffoliana, e in questa occasione vengono declinati in una forma di racconto differente ma comunque appassionante.

Cambiando il linguaggio espressivo del medium, Toffolo apporta sensibili cambiamenti anche al suo stile artistico, aggiungendo il colore alle sue tavole: la novità è vincente, fondamentale per la riuscita del progetto, vista la volontà di cogliere le molteplici sfumature di una cultura così vasta e la magia di luoghi affascinanti. Per le sue deviazioni mistiche, l’artista utilizza spesso richiami all’iconografia del Re dei comicsJack Kirby, sfruttando le colorazioni per ricreare quelle suggestioni tipiche della fantascienza degli anni ‘60 e ’70.

Inutile aggiungere che per una miglior fruizione dell’opera è necessario avere in sottofondo le tracce delle band che a mano a mano si susseguono durante il viaggio: l’immersione deve essere totale e solo le note sghembe, ipnotiche ed elettroniche dei cumbieri possono completare l'esperienza.

Toffolo si dimostra ancora una volta un artista poliedrico e sensibile in grado di cambiare pelle ma mantenere invariata l'efficacia delle sue doti creative, proiettando nel suo lavoro l’enorme bagaglio di esperienze personali maturate.

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