Il Blu-Ray Disc di Pocahontas

Il 33° Classico d'Animazione della Disney per la prima volta in alta definizione; i "colori de vento" rivivono accompagnati da un adeguato comparto extra...

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Negli ultimi mesi, passando da alcuni capolavori Pixar come Toy Story 1&2 e Gli Incredibili a cartoon Disney come Red e Toby e Tarzan, abbiamo preso in esame praticamente tutte le uscite in home video della major. Lo scorso nove maggio, oltre ai due classici poc'anzi citati, è arrivato nei negozi anche Pocahontas, il 33° classico d'animazione dello studio, realizzato nel 1995, nel bel mezzo di quel periodo battezzato dagli storici del cinema come il Rinascimento Disney e convenzionalmente racchiuso fra il 1989 e il 1999 (rispettivamente l'anno di uscita della Sirenetta e di tarzan).

Pocahontas è stata una sfida non da poco e, come spesso avviene nel cinema d'animazione, la sua ideazione affonda le proprie radici nella storia stessa della Disney. Il progetto di realizzare una storia dedicata ai nativi americani risale a quando Walt Disney era ancora un piccolo studente delle elementari. I banchi delle scuole sono il luogo dove milioni di giovani americani hanno modo di conoscere per la prima volta il poema epico di Henry Wadsworth Longfellow dedicato alla figura di Hiawatha, capo condottiero delle nazioni degli Onondaga e dei Mohawk. Disney sognò per lungo tempo di trarre un film dall'opera di Wadsworth e gli studi per lo sviluppo di questo lungometraggio mai nato sono tutt'oggi conservati all'interno della leggendaria Walt Disney Animation Library, il Valhalla di ogni storico o amante del cinema d'animazione. Purtroppo o per fortuna però, i tempi in cui la major poteva “permettersi” di perdere 200 milioni di dollari con un film come John Carter "quasi" come se nulla fosse erano lontani. Il cartone animato su Hiawatha venne accantonato a favore di Cenerentola, anche se l'amore del mogul verso i nativi americani venne in un qualche modo “trasferito” nell'attrazione Frontier Land dei vari parchi Disney.

La tragica storia di Pocahontas è stata raccontata più volte dal cinema. Oltre al cartoon della Casa di Topolino, possiamo e dobbiamo citare anche The New World – Il Nuovo Mondo di Terrence Malick, di certo più accurato dal punto di vista storico dell'opera Disney; suoi echi neanche tanto vaghi possono essere avvertiti anche in Avatar di James Cameron. Il cartoon di Mike Gabriel e Eric Goldberg propone un intreccio narrativo dalle venature più in linea con la politica dello studio – l'elemento macroscopico in tal senso è la differenza d'età fra la giovane nativa e John Smith ritratti qua come quasi coetanei mentre nella realtà lo stacco cronologico fra i due era molto più marcato – nonostante delle ovvie difficoltà nate dalla peculiarità di un lungometraggio che ha rappresentato una doppia sfida, produttiva e "sociologica", per la Disney. Produttiva perché si trattava del primo film d'animazione della major basato su una storia realmente accaduta, sociologica perché la ferita formatasi secoli fa a causa delle invasioni dei coloni europei ai danni dei nativi americani è ancora aperta e infatti, al tempo, le associazioni di pellerossa accusarono lo studio di aver trasformato la vicenda di Pocahontas in una sorta di soap opera, additando lo stesso Roy Disney come responsabile. Il nipote di Walt, stando all'annalistica, avrebbe infatti rifiutato le varie offerte di consulenza storico-culturale. Il tentativo di riconciliare il cinema popolare e mainstream con un'omaggio a quella che viene ormai considerata da tempo come una delle prime eroine americane può quindi dirsi riuscito solo in parte.

 

Pocahontas è dunque giunto per la prima volta in alta definizione, grazie alla Walt Disney Studios Home Entertainment. La confezione del Blu-Ray è in amaray standard senza alcun tipo di abbellimento o orpello aggiuntivo; al suo interno è presente il cedolino per il download della Disney E-Copy, compatibile sia con sistema operativo Windows che con MacOs.

Prescindendo dal fatto che il film propone effettivamente una vicenda dai toni estremamente melensi conditi da una regia abbastanza didascalica, c'era in noi una genuina curiosità di constatare con mano, anzi, con occhio, la sua resa visuale. La componente cromatica gioca un ruolo di fondamentale importanza nella pellicola – non a caso il tema musicale principale s'intitola “I Colori del Vento” - e possiamo dirci soddisfatti del transfer. La palette dei colori è viva, vibrante, nitida e proposta senza esitazioni di sorta. Già all'inizio del film, durante la scena della traversata oceanica e della relativa tempesta, possiamo verificare la solidità del quadro visivo che non viene meno neanche in un passaggio dai toni più scuri e movimentati come questo. Il contrasto è ben giostrato e non abbiamo riscontrato la presenza di rumore video o altri artefatti digitali, ad eccezione di una certa persistenza delle immagini nelle carrellate laterali.

Potente e immersivo il surround in DTS-HD HR 5.1; la direzionalità degli effetti e il vigore dei bassi sono sfruttati sempre in maniera eccellente, ma è nei momenti musicali che Pocahontas mostra tutta la sua magnificenza.

Gli extra sono numerosi e, soprattutto, interessanti:

 

  • L'ispirazione nel disegno: la storia dimenticata di Hiawatha (11'49''): un viaggio nel progetto dimenticato della Disney conservato oggi nella Disney Animation Library. E' basato su una poesia di Henry Wadsworth Longfellow, studiata da Disney quando era bambino, dato che è un classico nelle scuole americane. La storia di Pocahontas affonda le sue radici nel passato stesso della major. I registi del lungometraggio si sono basati proprio sugli studi per il progetto irrealizzato di Walt Disney, specie nell'uso emozionale dei colori.

  • “Se tu non ci fossi” canzone eliminata (con commento audio opzionale dei registi)

  • Pocahontas Making Of (28'01''). La realizzazione del film, il primo lungometraggio Disney basato su un personaggio realmente esistito.

  • La musica di Pochaontas (7'05''). Un approfondimento sulle musiche del film realizzate da Alan Menken (melodie) e Stephen Schwartz (testi).

  • 8 scene eliminate più un montaggio di scene non finalizzate

  • Canta con noi

  • Video Musicale “I Colori del vento”

  • Prima Presentazione (3'46''). I primi concept art mostrati alla produzione per far capire il tono del progetto.

  • “Se tu non ci fossi” video musicale

  • Video multilingua (3'37''). Un montaggio della sequenza con la canzone I Colori del Vento con i vari doppiaggi della pellicola.

  • Disegno: 15 brevi, ma interessanti featurette dedicate alla creazione dei vari pesonaggi e elementi della pellicola

  • Produzione: Comparazione film/storyboard – Progresso della produzione. 4 featurette sui vari stadi dell'animazione (Story Reel, Prova Animazione, Ripulitura dell'animazione e Coloratura finale)

  • Scopri il blu-ray 3d con Timon e Pumbaa

 

Conclusioni

Lo scorso 9 maggio, sono stati ben tre i classici d'animazione della Disney ad affacciarsi sul mercato: Red e Toby, Tarzan e Pocahontas. Di questi, è di certo la pellicola di Mike Gabriel e Eric Goldberg ad aver beneficiato del trattamento migliore. Il comparto tecnico di qualità viene accompagnato da un bagaglio di extra che ci permettono di viaggiare nella lavorazione e nella storia di un uno di quei dieci film che, fra il 1989 e il 1999, ha segnato la rinascita artistico-commerciale della Disney.

 

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