Il bivio, la recensione
Abbiamo recensito per voi Il bivio, graphic novel di Paco Roca e dei Seguridad Social edita da Tunué
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Nel Settecento, artisti di ogni sorta erano soliti riunirsi in caffè letterari, ritrovi in cui confrontare le proprie idee ed esperienze. Traslando questi salotti ai giorni nostri, un fumettista e il leader di un famoso gruppo rock si ritrovano involontari protagonisti di discussioni similari dietro al microfono di un’emittente radiofonica. Ben presto, le parole si spostano in un ristorante dove l’amicizia tra Paco Roca e José Manuel Casañ dei Seguridad Social diventa di settimana in settimana più solida.
Potrebbe sembrare di trovarsi di fronte all’ennesimo taccuino di appunti che ben presto finirà in fondo al cassetto dei progetti abbandonati, invece accade qualcosa di misterioso: una scintilla improvvisa che porta alla realizzazione de Il bivio, graphic novel portata in Italia da Tunué nella sua collana Prospero’s Book. Le carriere dei due autori scorrono inizialmente su binari paralleli, tra aneddoti e paure comuni; poi, quella che appare come una semplice – per quanto interessante – conversazione si trasforma in una sentita riflessione sulla cultura iberica. Il flusso di coscienza che unisce due artisti tanto diversi si materializza grazie alle splendide tavole di Roca e la reciproca voglia di conoscersi, la curiosità di andare al cuore del processo creativo, conduce i nostri in un’esplorazione tanto profonda quanto avvincente sulla realtà editoriale e musicale spagnola in un periodo - gli anni ’80 e ’90 - di importanti trasformazioni politiche, sociali ed economiche.
Nonostante si tratti di territori lontani dalla sua poetica, l’autore di Memorie di un uomo in pigiama riesce a sfruttare l’occasione per parlare apertamente al lettore, senza alcun timore di mettersi a nudo e conducendolo nella stanza dei bottoni, all’origine di ogni suo lavoro, svelandone difficoltà, ansie e aspettative. Giunto in momento di grande maturità e consapevolezza di sé, il confronto con Casañ è fondamentale per intraprende un percorso di sperimentazione grafica, il quale lascia colpiti per la poliedricità dimostrata da Roca.
La riscoperta dei generi musicali portata avanti dai Seguridad Social ha inoltre prodotto una colonna sonora: brani che accompagnano le storie brevi del fumettista, il quale le ha realizzate utilizzando di volta in volta stili differenti. Il tratto sintetico e le colorazioni a tinte piatte di Paco Roca si aprono a una contaminazione mai vista prima che affascina per le soluzioni prodotte. Diversi accorgimenti grafici rendono il ritmo di lettura piacevole e, data l’eleganza e l’intelligenza degli autori coinvolti, riescono a catturare anche chi non conosce la Spagna e la sua Arte.
Il bivio è un’opera atipica per chi segue la carriera di Roca, ma è tra queste pagine che cogliamo la quintessenza del suo essere e del suo modo di concepire la creatività. Il risultato è una lettura accattivante che arricchisce lo spirito, integrabile con l’ascolto su Spotify dell’album La Encrucijada.
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