IF - Gli amici immaginari, la recensione
Cinema per ragazzi che parla di temi, suggestioni e questioni molto adulte, IF ha una tenerezza scatenata dalla messa in scena che commuove
La recensione di IF, il film misto animazione e live action con Ryan Reynolds, in sala dal 16 maggio
A sorpresa infatti IF è un film che parla di cose adulte, elicita sentimenti adulti tramite l’espediente della Madeleine e ha proprio il passo del cinema adulto mentre accompagna la sua protagonista, una bambina di 12 anni che passa alcuni giorni a New York per stare vicino al padre, malato di cuore in attesa di un’operazione il cui esito è dubbio. Lei ha già perso la madre e attende con grande paura l’intervento. Nel palazzo in cui vive con la nonna scopre una gang di amici immaginari che non hanno più un bambino di riferimento perché i loro sono cresciuti e non li vedono più. Li aiuterà a trovarne di nuovi o a recuperare i vecchi.
Entreranno poi i personaggi animati, principalmente un gigantesco peluche che sembra uscito da Monsters & co. e un’apetta ballerina disegnata con lo stile dei fratelli Fleischer (ok che era l’amica immaginaria di una nonna, ma non ci sono più nonne che erano bambine negli anni ‘30 o ‘40!) e con loro un gruppo presentato con dei provini in stile Sing. Tutto divertente come si conviene, alleggerito anche grazie a Ryan Reynolds, gestore di questa banda di personaggi animati con un personaggio che si chiama Calvin (come Calvin & Hobbes, striscia umoristica basata su un amico immaginario). È il lato leggero di un film che le sue carte invece le vuole sempre giocare nel tenero e nel commovente, e che specialmente nel finale riesce a farlo anche grazie a un gran lavoro sulla capacità degli attori comprimari (volti che abbiamo visto mille volte e che attori! Che casting che è stato fatto!), trovando un’insperata nota di gioia e serenità che, quella sì, può commuovere.