Taormina FilmFest: I tre marmittoni, la recensione
Irriconoscibili, i fratelli terribili si trasformano in cineasti per bambini con impressionante verosimiglianza...
Dal massimo dello scorretto al massimo del corretto.
Incredibile che proprio loro due siano stati incaricati di riportare al cinema I tre marmittoni, anche noti come Three Stooges, trio comico statunitense molto noto negli anni '20 (qui reinterpretati da Sean Hayes, Will Sasso e Chris Diamantopoulos), che fonda le proprie gag su uno slapstick basico che oggi può essere indirizzato unicamente ai bambini.
Il risultato è un film perfetto per il proprio target che in nessun momento dimentica di essere nato per soddisfare i bambini e regala a piene mani gag fracassone, boccacce, smorfie ecc. ecc. Riducendo al minimo indispensabile (grazie!!) morali e buoni sentimenti.
Se però proprio si dovesse scegliere un momento in cui la scissione in due dell'anima dei fratelli è evidente, questo sarebbe la chiusa finale, quando dopo il termine del film compaiono due modelli palestratissimi con muscoli in bella vista che dichiarano rivolgendosi direttamente al pubblico: "Salve siamo Peter e Bob Farrelly, abbiamo diretto questo film...." per poi però allontanarsi dalla demenziale premessa e spiegare ai bambini come le botte in testa che hanno visto fossero trucchi realizzati con martelli e arnesi di gomma, giochi da non ripetere con veri attrezzi.
Dal massimo dello scorretto al massimo del corretto.