I poliziotti di riserva - La recensione

Due poliziotti sfigati vengono oscurati da una coppia di sbirri star, fino a quando... Strampalata commedia con Will Ferrell e Mark Wahlberg, che sorprende in positivo e in negativo...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo I poliziotti di riserva
RegiaAdam McKay
Cast
Michael Keaton, Will Ferrell, Mark Wahlberg, Samuel L. Jackson, Dwayne Johnson, Steve Coogan, Eva Mendes
Uscita26-11-2010 

Di fronte a un prodotto come I poliziotti di riserva, viene naturale farti un certo tipo di attese. Sarà una commedia demenziale, con un bel tasso di volgarità, alcune cose assurde e tante altre cose tipiche di questi prodotti americani, ti viene da pensare. Beh, la questione non è così semplice.

Si dà infatti il caso che la pellicola non mantenga le promesse che uno si era fatto da solo e offra diverse cose imprevedibili. Si comincia splendidamente, con una coppia di sbirri superfichi composta da Dwayne Johnson e Samuel L. Jackson, roba che ti viene voglia di vedere immediatamente uno spin-off (messaggio ai produttori: pensateci!). Ma poi scopriamo i due veri protagonisti, ossia un Will Ferrell che gioca a fare l'intellettuale con un aplomb ammirevole, e Mark Wahlberg, che ha commesso un'idiozia imperdonabile per un poliziotto di New York.

E' chiaro che il regista Adam McKay vuole mostrare uno sguardo compassionevole su questi due losers, un tipo di personaggi a cui evidentemente è affezionato. LO stile di regia è volutamente compassato, per rendere ancora più evidente certe assurdità, ma forse in alcuni casi è fin troppo compassato, accettando tempi morti e lungaggini che spezzano il ritmo della narrazione. Pensiamo, per esempio, a un momento in cui il villain Steve Coogan descrive il funzionamento di una storia. Ma in generale l'impressione è che la trama sia solo un pretesto per dar vita a momenti ironici, come capita spesso con questo tipo di prodotti.

Va molto meglio quando ci si concentra sui personaggi. Will Ferrell dimostra ancora una volta di avere grandi capacità recitative (e non semplicemente comiche), che vengono espresse al meglio nei flashback sul suo incredibile passato, ma anche nei folleggianti duetti con la moglie. E che dire di Steve Coogan, che come cattivo è come suo solito bravissimo, riuscendo a superare i limiti di un ruolo abbastanza ovvio? Senza dimenticare la follia di una vecchietta costretta a dire cose che non vorrebbe mai dire.

Peccato solo che la pellicola sembri orientata a non voler eccedere troppo, perché a tratti premere il pedale dell'acceleratore dovrebbe risultare naturale. Ma con una coppia di protagonisti così accattivante e un'ironia surreale di questo livello, non è il caso di lamentarsi troppo. Di sicuro, difficile vedere titoli di coda così strani per un prodotto del genere...

 

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