I Medici - Lorenzo il Magnifico 2x01 e 2x02: la recensione
Le prime due puntate di I Medici - Lorenzo il Magnifico correggono qualche difetto della prima stagione senza però convincere del tutto
Rispetto alla prima, fiacca stagione, I Medici - Lorenzo il Magnifico sembra aver imparato qualcosa in termini di ritmo, privilegiando - almeno in questi primi due episodi - l'intrigo politico rispetto alla melliflua banalità dei suoi intrecci amorosi. Chi si aspetti un'impeccabile ricostruzione storica e assoluta aderenza ai fatti reali deve prepararsi a numerose, cocenti delusioni; come già fatto nel primo arco di episodi, anche stavolta la serie preferisce romanzare ampiamente le vicende della famiglia Medici piuttosto che riportarla in modo filologico.
Come già fatto con Brunelleschi, I Medici riserva nella sua seconda annata un trattamento poco lusinghiero a giganti come Angelo Poliziano (Jack Bannon) e Sandro Botticelli (Sebastian de Souza), riducendoli a piatte parodie intente a snocciolare aforismi, ben lungi dal narrarne i complessi processi creativi. In particolare Botticelli sembra, finora, una grande occasione mancata in termini di scrittura, infilato quasi a forza in situazioni drammatiche (su tutte il mancato assedio di Firenze da parte di Galeazzo Sforza) cui appare del tutto estraneo.
Neppure il reparto scenografia, in passato fiore all'occhiello delle produzione nostrane, è esente da pecche, e basterebbe citare la presenza di edifici tardo cinquecenteschi che fanno capolino dal balcone su cui Lorenzo chiede la mano della pia Clarice (interpretata con notevole sensibilità dalla britannica Synnøve Karlsen), nonché un inverosimile vicinanza topografica tra il Pantheon e il Colosseo, come in un fotomontaggio a uso e consumo di turisti poco informati.
È questo, per ora, l'effetto che I Medici - Lorenzo il Magnifico riserva ai suoi spettatori più esigenti: un pastiche che cerca di mettere insieme suggestioni alla Game of Thrones ammantate del fascino della rievocazione storica. Duole constatare come, seppur con i citati miglioramenti in materia di intrighi politici, la serie manchi per ora il bersaglio, mantenendosi lontana da esempi ben più riusciti di rilettura della Storia come il recente Gunpowder che, seppur concedendosi svariate licenze storiche, riusciva a immergere lo spettatore in un contesto di estrema verosimiglianza e di indubbia potenza emotiva.