I Guardiani del Destino - la recensione

Una avventura romantica da vedere in coppia, una corsa contro il tempo guidata da Matt Damon in nome dell'amore e del libero arbitrio...

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Il politico e la ballerina. Ma perché questo amore non s'ha da fare?

Lui è David Norris (un coriaceo Matt Damon). Candidato giovanissimo al Senato per lo stato di New York, David si frega tutto con foto compromettenti che lo ritraggono in una "notte da leoni" del passato. Era a un passo dalla vittoria, scherzava con Jon Stewart in tv, stringeva la mano di Madeleine Albright e il reverendo Jesse Jackson lo guardava con simpatia. E invece finisce come Joan Allen in The Contender.

Lei è Elise Sellas (una Emily Blunt incredibilmente... simpatica), rovina i matrimoni a cui è invitata, si nasconde nel bagno degli uomini e balla danza moderna con tale trasporto da far sembrare il Cigno Nero un Tacchino Freddo.

I due si conoscono per caso, si piacciono e baciano all'istante. Click. E' scattato qualcosa di forte. David grazie all'incontro con Elise compie il miracolo: si rialza dopo essere caduto al tappeto. Non è la prova d'amore più bella e vera che può capitare nella vita? Certo. E allora perché qualche signore elegante, corrucciato, con indosso un borsalino si mette tra loro immobilizzando le persone, attraversando la città di New York, ridisegnando spazio e tempo, leggendo la mente (momento Charles Xavier) e minacciando David di fargli qualcosa di brutto se non si rassegnerà a non vedere mai più Elise?

Sono belle le nuove cosmologie: in Frailty scoprivamo che gli angeli esistevano ma erano veramente spietati; nella saga russa dei Guardiani della notte il mondo era in continuo equilibrio tra vampiri neocapitalisti con capelli ossigenati e maghi strampalati ma responsabili; grazie a Men in Black veniva rivelato il sospetto di tutti, ovvero che Michael Jackson era un alieno. Matrix e Twilight non c'è nemmeno bisogno di riassumerli. Qui c'è una cosmologia divertentissima che ha a che fare con impiegati del destino che si massacrano di lavoro per fare in modo che qualcosa vada come debba andare. Hanno qualche problema con l'acqua, e nel Medioevo si erano presi qualche secolo (cinque, per l'esattezza) di vacanza.

I guardiani del destino di George Nolfi (sceneggiatore di Ocean's Twelve e Bourne Ultimatum) è veramente originale. La minaccia per l'eroe è rappresentata da persone che hanno a cuore il suo futuro e gli vogliono bene (quante volte capita di vedere una cosa del genere?) ma David, politico costantemente in mezzo alla gente e credibile come grande leader del futuro, ed Elise sono due testoni e allora la domanda che questa bizzarra avventura romantica di fantascienza - molto liberamente tratta da un racconto di Philip K. Dick - è: cosa sei disposto a fare per vivere come vuoi vivere e amare chi vuoi amare?

Ci sono libri con strane linee che si intersecano come il Mentaculus di A Serious Man, c'è Matt Damon che corre come un pazzo con tutti addosso alla Jason Bourne reggendosi il borsalino stretto in testa (c'è un motivo), c'è Emily Blunt per la prima volta credibile signorina per cui fare il tifo, ci sono degli esseri soprannaturali che vorrebbero andare in vacanza e si addormentano sul luogo di lavoro.

Che freschezza, che bella storia d'amore. Un film consigliato vivamente alle coppie che vogliono uscire dal cinema stringendosi forte, pronte per attraversare il mondo.

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