I Blu-Ray Disc di Men in Black e Men in Black II

I primi due episodi della saga di Men in Black arrivano in Blu-Ray Disc con tutto il corredo di contenuti speciali: ecco la nostra recensione...

Condividi

Dati Tecnici

Video:
AVC, 1080/24p, 1.85:1

Audio:
Men in Black:

  • Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese Spagnolo

Men in Black II:

  • 5.1 Dolby Digital: Italiano Francese Spagnolo Tedesco

  • 5.1 DTS HD Master Audio: Inglese

Sottotitoli:

  • Men in Black: Italiano Inglese Portoghese Spagnolo

  • Men in Black II: Italiano Inglese Inglese NU Arabo Danese Finlandese Francese Hindi Norvegese Olandese Spagnolo Svedese Tedesco Turco

2 dischi 50gb
Region Free
BD Live
Amaray
Prodotto da Columbia Pictures/Sony Pictures, distribuito da Sony Pictures.
Edizione ITALIANA disponibile nei seguenti paesi:

  • Men in Black: IT, SP.

  • Men in Black II: IT, FR, SP, DE, UK.

Film

Men in Black e Men in Black II sono due film diretti da Barry Sonnenfeld che compongono una trilogia di fantascienza umoristica basata sull'omonimo fumetto di Lowell Cunningham.

L'agente di polizia James Edwards, dopo aver avuto uno scontro con un sospettato dalle capacità sovrumane, viene contattato da un presunto agente federale chiedendogli di unirsi alla sua agenzia. Edwards scopre quindi la scioccante realtà: gli alieni esistono e vivono con noi da decenni e l'agenzia nota come Men in Black si occupa di mantenere la loro esistenza come un segreto, salvaguardando la vita umana dalla feccia dell'universo. Il film, come il fumetto, trae origine dalle teorie complottistiche sulla figura degli uomini in nero, misteriosi e inquietanti agenti governativi che occulterebbero tutti i segreti dell'universo e la rielabora in chiave umoristica e con un pizzico di satira, giustificando qualsiasi evento bizzarro e straordinario nel mondo, in particolare nella città di New York, con il solo fatto dell'esistenza degli alieni, che siano invenzioni come il velcro, la liposuzione e il presunto comportamento strano dei tassisti di newyorkesi.

Buona parte del successo della pellicola è da imputare soprattutto ai due protagonisti: Will Smith, star sempre più in ascesa, già forte del successo planetario di Independence Day, conferma il suo carisma da star d'azione e commediante nel ruolo dell'agente Jay, cosa che lo ha portato ad essere una delle più grandi super star di sempre, si controbilancia alla serietà di Tommy Lee Jones nei panni del veterano agente Kappa, creando un'alchimia perfettamente riuscita. La pellicola è diventata velocemente un cult ed è stata apprezzata in tutto il mondo, in particolare il gadget del neuralizzatore, marchingegno che cancella la memoria delle persone presente nel film, è diventato il simbolo del film stesso come con la spada laser di Star Wars ed è stato parodiato diverse volte in molti show televisivi.

Dal successo della pellicola, ne è stato ricavato un sequel uscito qualche anno dopo. Seerlena, un'aliena Kylotiana, dopo un viaggio di oltre vent'anni nell'universo, torna sulla Terra per cercare la Luce di Zartha, gioiello dell'universo in grado di annientare un intero pianeta se nelle mani sbagliate. Zeta, il capo dei Men in Black, credendo che la faccenda fosse stata risolta nel 1978, incarica Jay di riportare Kappa, l'agente che si era occupato del caso e ora neuralizzato, all'agenzia per essere reintegrato e svelare il mistero sulla Luce di Zartha. A differenza del primo film, il sequel si dimostra ben presto un prodotto fallace a causa di una sceneggiatura farcita di un umorismo grottesco, spesso irritante da slapstick che si avvicina alla demenzialità di molti cartoni animati, incapace di replicare quello spirito di ironia e satira della pellicola originale, peggiorando anche il buon lavoro di design sugli alieni che ormai si discosta completamente dal precedente film che si basava su modelli più archetipici. La stessa minaccia che devono affrontare i protagonisti è del tutto inconsistente, la Seerlena di Lara Flynn Boyle non riesce a trasmettere le stesse sensazioni di disgusto e cattiveria dell'Edgar insetto di Vincent D'Onofrio, colpa anche dello strampalato Johnny Knoxville, che aumenta la sensazione di demenzialità e cattivo gusto che il film porta con se. La serie di Men in Black ha comunque segnato la cultura popolare diventando bene o male un piccolo pezzo di storia del cinema.

Video

In occasione dell'uscita cinematografica di Men in Black 3, i primi due capitoli della serie vengono proposti dalla Sony in alta definizione Blu Ray in due edizioni distinte: un cofanetto contenente entrambi i film in due dischi più i contenuti speciali e le controparti sciolte a disco singolo e relativi extra, tutti e tre in confezioni amaray. Come molti ricorderanno, Men in Black era già stato rilasciato in Blu Ray qualche anno fa in una edizione a disco singolo e infatti l'edizione che ora viene proposta non è nient'altro che una ristampa del medesimo disco dove cambia solo la cover della confezione, mentre Men in Black II arriva per la prima volta in alta definizione Blu Ray. Entrambi i film sono stati girati in 35 mm sferico e vistavision per gli effetti speciali e sono stati usati dei master interpositivo 35 mm di buona fattura per entrambi i titoli.

Il primo film, come intuibile, porta su di se ben 15 anni e i limiti sono molto evidenti non solo nel girato, ma anche nel master: la definizione generale è buona, specie nei primi piani, con dei discreti incarnati, anche se il microdettaglio è molto limitato e a partire dai campi medi fino a quelli lunghi il decremento dei dettagli e degli elementi distinguibili è esponenziale, per non parlare degli sfondi che sfumano completamente. Le sequenze con gli effetti speciali digitali e ottici sono poi il vero tallone d'Achille di tutto il girato, con decrementi preoccupanti nella definizione e non solo per gli elementi reali, ma anche per gli stessi effetti, dove l'esempio più evocativo è la testa di Jeebs che si rigenera. Tutto il quadro è caratterizzato anche da una grana pastosa e persistente di medie dimensioni, specie nei segmenti più scuri, che limita ulteriormente il quadro, fin troppo morbido e mai incisivo. Il croma è un altro punto debole ben evidente, troppo tenue e limitato a tinte grigiastre con lievi venatura lavanda: manca infatti quella brillantezza intensa che esalta tutti i dettagli, ma soprattutto il contrasto, che per tutta risposta sacrifica, per non dire che annienta completamente, la tridimensionalità. Nessun panning degno di nota, nessun primo piano incisivo, tutto appare fin troppo piatto, per non parlare del nero non certo intenso, troppo fangoso, che comunque svolge discretamente il suo lavoro offrendo un contrasto funzionale e considerato che il film è prevalentemente notturno, è già un buon risultato. Non mancano certo difetti nel master, con qualche segno di spuntinature, ma in particolare ci sono dei cali notevoli nella definizione in qualche frangente, come quando Jay sosta nella panchina riflettendo, la definizione crolla notevolmente e oltretutto la stabilità del telecine a volte è preoccupante con oscillazioni vistose in più punti, come anche l'esposizione pulsante di qualche frangente. A dispetto di quanto possa sembrare, la visione comunque è appagante e di buona fattura, molto meglio di qualsiasi forma precedente possiate aver visto il film, proiezione cinematografica compresa. Insomma, si tratta di un lavoro onesto, con il miglior master a disposizione con tutti i limiti del caso in un film che presenta molti effetti visivi digitali.

La situazione diventa molto più interessante con il secondo film migliorando tutti gli aspetti dove pecca il primo film, partendo da una texturizzazione più intensa e precisa anche nelle basse frequenze con un arricchimento significativo nel microdettaglio, offrendo quindi dei primi piani più incisivi e tridimensionali con incarnati autentici, per non parlare poi delle trame dei vestiti e la consistenza del girato appare più granitica grazie anche a una grana più fine che si deposita sul fondo. Per quanto migliorati i campi lunghi e sfondi compresi comunque non offrono scenari degni di nota, ma va detto che il film non si presta molto a questo genere di frangenti, quindi niente di grave. Anche il croma è migliorato, soprattutto grazie anche a un nero finalmente convincente, piuttosto profondo enfatizza non poco il contrasto alimentando quella tridimensionalità che mancava completamente nel primo film. Non è comunque esente da difetti, manca completamente la precisione e l'intensità degli attuali titoli con work flow digitali, ci sono ancora dei cali di definizione nelle sequenze con gli effetti speciali, ma la stabilità del quadro è generosa e gli artefatti nel master sono quasi del tutto assenti. Riassumendo si tratta di un notevole passo in avanti rispetto al primo film e i risultato sono notevoli ma ben lontani dal riferimento per tutti i limiti imposti non solo dal girato, ma anche dai master scelti, che al momento rimangono comunque i migliori in circolazione. Entrambi i titoli sono encodati in un trasparente AVC che non crea mai problemi ulteriori a tutto ciò che è stato elencato prima, se non forse qualche lievissima discretizzazione nel primo film. Sicuramente il miglior modo per vedere i primi due Men in Black e, a meno di possibili remastering negli anni successivi, si possono considerare anche dei quadri definitivi che rappresentano al meglio i due film.

Audio

Il reparto audio presenta due scenari differenti nella forma a causa della nuova politica Sony per i titoli di catalogo, ma non nella sostanza come vedremo: Men in Black, come ristampa di un vecchio titolo, vanta sia per le lingue doppiate che per l'inglese originale una codifica lossless in Dolby TrueHD a 5.1 canali, mentre Men in Black II solo l'inglese è codificato in DTS HD Master Audio, mentre tutti i doppiaggi sono in Dolby Digital a 640 kbps a 5.1 canali da prassi del nuovo modus operandi Sony. Non differiscono di molti i due film, in entrambi i casi i film lasciano piacevolmente sorpresi per l'intensità dei bassi e dalla buona dinamica in generale tra gli effetti sonori e la musica particolarmente ricca nelle frequenze senza mai cedimenti e distorsioni nei segmenti più estremi, come anche la pulizia e integrazione dei vocalizzi italiani. Molto buona anche la direzionalità e separazione dei canali, anche se il secondo film stupisce leggermente di più. La differenza con l'audio originale pone ovviamente la superiorità di quest'ultimo, ma non così netta come si può pensare, segno che i mix italiani, indipendentemente dalla codifica, sono di alta qualità e si difendono bene in un confronto diretto. Sony dimostra ancora una volta la grande bontà nei suoi mix anche per titoli di una certa età.

Extra

Il bagaglio extra dei due Men in Black si presenta completo ed esauriente, grazie a una lunga serie di documentari, special televisivi, dietro le quinte e inserti speciali che analizzano ed esplorano ogni dettaglio dei film, dalla sceneggiatura, al casting, dagli effetti speciali e con raffronti tra gli storyboard, le previsualizzazioni e il girato finale. A tutto ciò si aggiungono dei giochi interattivi, diversi commenti audio dettagliati, scene tagliate e introduzioni del regista per ogni reparto degli extra. Insomma, si tratta di un comparto ricco ed esauriente che esplora molto da vicino ogni singolo aspetto delle pellicole soddisfacendo anche gli spiriti più curiosi.

Men in Black

  • Commento “illustrato” del regista Barry Sonnenfeld e Tommy Lee Jones (solo in inglese senza sottotitoli)

  • Commento audio del regista Barry Sonnenfeld e Tommy Lee Jones

  • Commento tecnico di Barry Sonnenfeld, Rick Baker e della Indrustial Light & Magic

  • Il gioco a quiz intergalattico di MIB

  • Chiedi a Frank il cane carlino!

  • Scene estese e alternative

  • Metamorfosi di Men in Black

  • Filmato originale

  • Decostruzione degli effetti speciali

  • Studi di animazione dei personaggi

  • Creature: dall'idea al compimento

  • Gallerie

  • Storyboard a confronto

  • Laboratorio di montaggio

  • Video musicale: Men in Black

  • Trailer di Men in Black

Men in Black II

  • Commento del regista Barry Sonnenfeld

  • Finale alternativo

  • Papere

  • MIB II – Il doppiaggio

  • Le scenografie – L'impatto visivo di MIB II

  • Rick Baker – il creatore di Alieni

  • Squish, Splat, Sploosh – i suoni stellari di MIB II

  • Sinfonie cosmiche – Elfman nello spazio

  • Guida galattica alla commedia di Barry Sonnenfeld

  • Documentari speciali sulle creature

  • L'animatic di Serleena

  • Decostruzione scene – modalità multi-angle

  • Black Suit Comin' (Nod Ya Head) di Will Smith

Conclusioni

Le edizioni Blu Ray di Men in Black e Men in Black II si rivelano soddisfacenti e fortemente consigliate senza alcuna controindicazione sia nel cofanetto completo che nelle edizioni singole, non solo per un bagaglio di contenuti speciali completo ed esauriente, ma anche per la grande qualità audio e video, in particolare per il secondo film più che per il primo, dove quest'ultimo è fortemente limitato dal girato stesso. Edizioni che faranno scoprire e riscoprire questi film come mai prima d'ora in attesa dell'edizione home video del terzo episodio...

Continua a leggere su BadTaste