I am Setsuna, la recensione

Un'avventura struggente che sembra uscita dall'epoca 16 bit: la recensione di I am Setsuna

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Per realizzare un buon gioco non è sempre necessario disporre di budget milionari ed un comparto tecnico sbalorditivo. L'esempio lampante ce lo abbiamo tutti sotto gli occhi: negli ultimi anni il mercato indipendente è stato infatti in grado di dar vita a prodotti di altissima qualità, che hanno convinto anche i più scettici degli hardcore gamer. Una filosofia di sviluppo che è stata osservata con estrema attenzione soprattutto dai grandi nomi dell'industria videoludic,a i quali hanno provato a loro modo a replicarne la formula. Ubisoft ha dato vita ai bellissimi Child of Light e Valiant Hearts, Electronic Arts ad Unravel e Square Enix ad I am Setsuna, un gioco di ruolo giapponese che si rifà a grandi classici del passato, quali Final Fantasy ma soprattutto Chrono Trigger.

Per ricreare le medesime emozioni dell'epoca d'oro dei JRPG è necessario innanzitutto un solido intreccio. Il neonato team di sviluppo Tokyo RPG Factory ha così deciso di andare sul sicuro con il loro primo progetto proponendo situazioni, personaggi e colpi di scena che rientrano perfettamente nei canoni del genere, senza quindi inventare o rivoluzionare nulla rispetto ad altri prodotti decisamente più ambiziosi. Ciò però non deve essere assolutamente visto come un difetto in quanto anche la più banale delle trame, se ben raccontata, riesce ad intrattenere i giocatori. E' questo il caso di I am Setsuna, che passo dopo passo ci racconta la triste avventura di Setsuna, una giovane ragazza che per salvare il mondo dall'oblio è costretta ad intraprendere un lungo pellegrinaggio che si concluderà con il sacrificio della sua stessa vita. Durante il viaggio faremo poi la conoscenza dei suoi numerosi compagni, tra cui il silenzioso e misterioso mercenario Endir, la diffidente guardia del corpo Aeterna ed il valoroso guerriero dal tragico passato Nidr, i quali hanno tutti una ben precisa personalità che si svilupperà ed evolverà con l'avvicinarsi dell'inesorabile evento. Un cast ricco di personaggi-cliché, questo va ammesso, ma che riesce perfettamente nell'intento di creare quel legame empatico con il giocatore che sempre più spesso manca in alcuni dei giochi di ruolo odierni.

[caption id="attachment_158759" align="aligncenter" width="600"]I am Setsuna screenshot I am Setsuna - screenshot[/caption]

Estremamente classica è anche la struttura di gioco di I am Setsuna. La produzione pubblicata da Square Enix è infatti un vero e proprio concentrato di tutto ciò che è stato realizzato nell'epoca a 16 bit: c'è una world map stilizzata che connette le varie location, numerosi dungeon da esplorare, città in cui riposarsi e far provviste ed enormi boss da sconfiggere. Una vera e propria prelibatezza per i palati di molti appassionati del genere, dispiace però che in quanto a contenuti extra il titolo risulti essere assai scarno, con una presenza quasi inesistente di sub quest da portare a termine e segreti da scovare.

"I am Setsuna è un autentico e coraggioso tributo ai giochi di ruolo giapponesi degli anni '90"

Il vero e proprio cavallo di battaglia dell'intera produzione è rappresentato quindi dal battle system, che si presenta in tutto e per tutto come un'evoluzione di quanto visto nel già citato Chrono Trigger. I nemici sono infatti ben visibili nei dungeon e quando il personaggio verrà a contatto con essi lo scontro inizierà nell'esatto punto in cui ci si trova e senza transizioni di alcun genere. Il sistema di turnazione è poi basato sull'Active Time Battle, nel quale le azioni verranno eseguite una volta riempita l'apposita barra, ed anche la posizione occupata dai membri del proprio party e dai singoli nemici è di vitale importanza per la buona riuscita degli scontri. Lo sviluppo di ogni singolo personaggio si basa invece sull'utilizzo di particolari pietre chiamate Spritnite, in grado di attivare magie offensive e difensive, tecniche d'attacco ed abilità passive che forniscono bonus di vario genere. Ben più spartano è invece il sistema di equipaggiamento che consente unicamente di modificare l'arma principale e l'accessorio indossato da ogni personaggio, mentre rappresentano una gradita sorpresa le seppur semplici meccaniche di crafting.

[caption id="attachment_158760" align="aligncenter" width="600"]I am Setsuna screenshot I am Setsuna - screenshot[/caption]

Anche per quanto riguarda il comparto grafico l'influenza dei JRPG dei primi anni '90 è palese, tanto che la prospettiva scelta per rappresentare il mondo di gioco è proprio quella a volo d'uccello, mentre personaggi e nemici possiedono modelli poligonali stilizzati ma comunque ricchi di dettagli e discretamente animati. La direzione artistica rispetta in pieno le tematiche tristi e malinconiche della narrazione: il gioco è infatti ambientato in un mondo perennemente avvolto dalla neve che viene dipinto a schermo grazie a deliziose tinte color pastello. Altrettanto ispirata è la colonna sonora, che propone una buona selezione di brani strumentali i quali si adattano perfettamente ai temi trattati durante l'avventura, dispiace però per la totale assenza del doppiaggio in quanto già altri titoli simili hanno più volte dimostrato che esso non risulta fuori contesto con lo stile retrò.

I am Setsuna è, per volontà stessa di Square Enix, un autentico e coraggioso tributo ai giochi di ruolo giapponesi degli anni '90. Alla sua prima prova il team di sviluppo ha dato prova di saper maneggiare magistralmente l'effetto nostalgia di cui tutto il titolo è pregno, confezionando un gameplay classico ma tutt'altro che stantìo. Seppur simili a quanto visto in molte altre produzioni, la narrazione ed i personaggi risultano ugualmente gradevoli e coinvolgenti a dimostrazione del fatto che, se ben raccontate, anche le storie più classiche possono ancora regalare emozioni. I am Setsuna riesce quindi a centrare in pieno l'obiettivo prepostosi, diventando un ottimo biglietto da visita per i talentuosi developer di Tokyo RPG Factory.

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