House of the Dragon 1×09, “The Green Council”: la recensione
House of the Dragon continua la propria corsa con un episodio che cambia sostanzialmente lo status quo all'interno della serie
La recensione del nono episodio di House of the Dragon, The Green Council, disponibile su Sky e NOW
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PEZZI SU UNA SCACCHIERA
Re Viserys è morto. Un evento che era ovvio sarebbe accaduto e che avrebbe creato grande conflitto tra Rhaenyra Targaryen e Alicent Hightower, due amiche d’infanzia ora in lotta per ottenere il potere sui Sette Regni. A esacerbare il tutto, in punto di morte Viserys decide di citare un’antica profezia, evidenziando il diritto al trono di Aegon (il Conquistatore). Peccato, però, che Alicent creda si riferisca al proprio figlio, che vanta il medesimo nome. Questo è lo status quo iniziale dell’episodio, con il Concilio chiamato a raccolta per prendere una decisione su cosa fare. Decisione che pare sia stata già presa da Ser Otto Hightower, che stava evidentemente aspettando questo momento da diversi anni.
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Evitiamo di entrare nel dettaglio della trama dell'episodio, ma vi basti sapere che i pezzi posizionati sulla scacchiera dagli sceneggiatori trovano finalmente una propria ragion d'essere. A partire da questa settimana abbiamo un nuovo punto di partenza. Un punto di partenza che, ne siamo certi, ci condurrà a quella Danza dei Draghi cantata nei libri di Martin. Nonostante un paio di momenti meno riusciti rispetto alle ultime due puntate, siamo rimasti incollati allo schermo per tutta l’ora (circa) di durata, in attesa di sapere il destino dei vari personaggi in gioco. Come vi accennavamo in apertura, infatti, ammettiamo di godere nell’ammirare questa valanga che sta per travolgere Westeros. Una valanga che, finalmente, ha preso forma.
PRESENTI E ASSENTI
In questa puntata non troviamo il cast di House of the Dragon per intero. Visto il forte focus su quanto sta accadendo ad Approdo del Re, la sceneggiatrice Sara Hess ha preferito concentrarsi su Alicent, Otto e su tutti i personaggi che ruotano attorno a loro. Questo significa che, per ora, non sappiamo come reagiranno Rhaenyra, Daemon e la loro famiglia agli eventi appena accaduti. Una scelta narrativamente molto interessante, che ci fa attendere con ancora più tensione la prossima settimana, durante la quale andrà in onda il finale di stagione.
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L’assenza di Matt Smith ci permette, però, di ragionare anche sulle doti recitative del cast. È innegabile che la sua mancanza e quella del magistrale Paddy Considine si faccia sentire, lasciando sulle spalle di altri attori il fardello di emozionare il grande pubblico. Nonostante un risultato complessivo davvero di ottimo livello, è però Rhys Ifans a spiccare ancora una volta. L’attore gallese ci ha fatto scorrere i brividi lungo la schiena in più di un’occasione, ergendosi sopra tutti gli altri attori per la sua interpretazione.
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A non spiccare nemmeno un po’, invece, è la CGI, che in un paio di momenti dimostra grande debolezza. Texture sgranate, una nebbia sugli effetti speciali che sembra inserire un'inutile prospettiva atmosferica tra i vari piani e, più in generale, un lavoro di post produzione dei draghi a dir poco mediocre. Non certo qualcosa che comprometta la qualità della storia, ma senza dubbio un elemento che balza prepotentemente all’occhio dello spettatore. E un vero peccato, se possiamo aggiungere.
House of the Dragon continua a emozionarci e a stupirci grazie alle sofferenze inflitte ai personaggi ideati da Martin. Noi ormai siamo a bordo del treno dell’hype e ammettiamo che, nonostante i difetti alla CGI e a qualche momento meno riuscito, attendiamo il lunedì mattina con estrema trepidazione. Non possiamo fare altro, quindi, che consigliarvi per l’ennesima volta la visione di questo show, sperando che anche voi possiate venire coinvolti quanto lo siamo stati noi.