House of the Dragon 1×03 “Second of His Name”: la recensione

House of the Dragon continua la propria corsa determinato a conquistare tutti i detrattori del finale de Il Trono di Spade

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Spoiler Alert

House of the Dragon è riuscito a compiere un mezzo miracolo: far dimenticare a tutti i detrattori del finale de Il Trono di Spade gli eventi caotici che hanno concluso le vicende della famiglia Stark. La giusta dose di “intrighi e tradimenti” vista nei primi due episodi del nuovo show targato HBO ha saputo riattivare le sinapsi degli appassionati delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, facendoli precipitare in una serie dove ogni parola può avere gravi conseguenze sullo sviluppo della storia.

Ebbene, è da poco disponibile la terza puntata del succitato show, diretta da Greg Yaitanes, regista anche dello scorso episodio, e scritta da Gabe Fonseca e dal mai abbastanza elogiato Ryan Condal. Saranno riusciti gli autori a mantenere il livello qualitativo, oppure stiamo per vivere l’inizio della caduta di una serie partita inaspettatamente con la potenza di una meteora infuocata?

FIGLI E MATRIMONI

Ammettiamolo: parte del motivo per cui abbiamo amato così tanto Game of Thrones è la presenza di numerosi elementi tipici delle soap: matrimoni, tradimenti, segreti e chi più ne ha più ne metta. Ebbene, House of the Dragon è una serie conscia di questo grande fascino e conduce lo spettatore in uno vortice di situazioni dal quale è difficile staccarsi. 

Sono passati due anni dalla fine dello scorso episodio e Lady Alicent Hightower ha dato alla luce il primo figlio di Re Viserys I ed è in attesa del secondo. Questo ovviamente piace moltissimo al popolo, ma molto meno alla principessa Rhaenyra Targaryen, infastidita dalla possibilità di venire sostituita sul trono dal nuovo erede di sesso maschile. Mentre a corte continuano questi problemi, Daemon Targaryen ha deciso di aiutare Corlys Velaryon nella sua guerra al Nutrigranchi, che però stanno perdendo.

Ancora una volta siamo rimasti ammaliati dalla bravura degli sceneggiatori nel gestire i numerosi personaggi presenti a schermo. Ognuno di essi dimostra di avere grande spessore e, soprattutto, evolve gradualmente in maniera realistica. Protagonisti e comprimari hanno obiettivi differenti e sembrano disposti a fare qualsiasi cosa pur di raggiungerli. Questo garantisce una scrittura mai ripetitiva, capace di conquistare anche lo spettatore più esigente. Basta distrarsi per pochi minuti, infatti, per perdere frasi e/o situazioni che modificano sostanzialmente i rapporti tra i personaggi. Lo ammettiamo: era da tanto tempo che non vedevamo una serie così chirurgica, dove ogni secondo ha grandissima importanza.

RAPPORTI UMANI

Se dal punto di vista della scrittura House of the Dragon non presta il fianco a nessuna critica, è incredibile che si possa dire lo stesso anche del cast. Paddy Considine è un Viserys sempre più convincente. Un sovrano imperfetto almeno quanto lo è il suo lato paterno. La splendida Milly Alcock continua a delineare una Rhaenyra magistrale, in costante contrasto con suo padre.

Questi elogi possono però essere allargati a qualsiasi personaggio dello show. Matt Smith ci crede sempre di più e, sul finale di questo terzo episodio, regala un momento davvero emozionante. Rhys Ifans muta lentamente da Primo Cavaliere dai nobili intenti a viscido approfittatore. Un ruolo che gli riesce alla perfezione, permettendo di valorizzare le straordinarie doti dell’attore gallese.

Come se non bastasse, persino la CGI sembra gradualmente migliorare: tralasciando un paio di cervi dalla dubbia qualità visiva, le scene con i draghi lasciano a bocca aperta e ci hanno fatto dimenticare alcuni scivoloni visti nel primo (comunque ottimo) episodio.

House of the Dragon non rallenta la propria corsa, anzi. Ogni singolo tassello del puzzle si incastra nel posto giusto, contribuendo a dare vita a un affresco magnifico sotto tutti i punti di vista. Se questa dovesse essere la qualità dello show sino all’ultima puntata, saremmo di fronte a un prodotto semplicemente da applausi. E noi vogliamo credere in questa splendida possibilità. Se non vi fidate delle nostre parole, vi lasciamo qui sopra (e a questo link) il primo episodio completo caricato ufficialmente su YouTube. Vedere per credere, dopotutto.

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