Horizon Forbidden West, un’opera incredibile sotto tutti i punti di vista | Recensione
Dopo aver trascorso circa settanta ore nell'Ovest Proibito, siamo finalmente pronti per parlarvi di Horizon Forbidden West
All’annuncio di Horizon Forbidden West abbiamo comunque reagito con curiosità, sperando che le ottime basi poste da Guerrilla Games potessero trovare terreno fertile in questo sequel per poter crescere rigogliose. Nelle ultime settimane abbiamo trascorso più di settanta ore nell’Ovest Proibito e siamo finalmente pronti per farvi sapere la nostra opinione su questa nuova esclusiva targata PlayStation.
WILD WILD (FORBIDDEN) WEST
UNA STORIA SOLIDA E AVVINCENTE
La storia parte esattamente dopo la conclusione di Zero Dawn, con Aloy intenta a scoprire di più sul proprio passato e sulle funzionalità di Gaia. Funzionalità che, se dovessero essere ripristinate, permetterebbero alla nostra eroina di curare il mondo dall’infezione nota come Piaga Rossa prima che quest’ultima distrugga definitivamente il nostro pianeta. Questo porterà la protagonista dalla rossa chioma a intraprendere un viaggio verso l’Ovest Proibito, costellato da diverse tribù guerriere note come Tenakth. Tribù che, a quanto pare, stanno apprendendo come effettuare l’Override sulle Macchine, grazie all’aiuto di qualche misterioso benefattore.
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Questo anche grazie all’immenso lavoro di regia fatto da Guerrilla Games.
IMPARARE DAI PROPRI ERRORI
Vi ricordate quando, pochi paragrafi fa, evidenziavamo la principale problematica della narrativa di Zero Dawn? Ebbene, la software house ha compreso questo errore e rivoluzionato il proprio modo di mettere in scena una storia. Ogni linea di dialogo, ogni incontro con i vari NPC e ogni singolo filmato di gioco ha la potenza registica di una cut-scene fondamentale per lo sviluppo della trama. I personaggi si guardano negli occhi e recitano utilizzando il linguaggio del corpo, mentre la telecamera non si sofferma mai su poche inquadrature simili tra di loro. Siamo rimasti sorpresi della bravura con la quale Guerrilla ha corretto una propria precedente limitazione, trasformandola ora in uno dei principali punti di forza. Una mossa che, come potremo vedere nel corso della recensione, non rimarrà isolata.
Nonostante la presenza di alcune missioni più sottotono di altre, abbiamo amato le varie storyline di Horizon Forbidden West. Ci è capitato di fare sessioni di 8-10 ore di fila, coccolati da una storia che non voleva saperne di lasciarci andare. Un plauso anche alla scrittura dei dialoghi, nettamente superiore al primo capitolo, che ha permesso la creazione di personaggi carismatici, di momenti emotivamente coinvolgenti e persino di divertenti siparietti comici. Forbidden West è un tripudio di storie emozionanti, ambientate in un mondo dal quale non vorrete più uscire.
UN SEGUITO MIGLIORE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA
UN COMBAT SYSTEM PERFEZIONATO
Esattamente come Zero Dawn, Horizon Forbidden West è un open-world in terza persona con particolare focus sul combat system. Armata di numerose tipologie di armi, Aloy dovrà combattere contro schiere di Macchine dalla forma primordiale. Mammut, Velociraptor e numerose altre bestie provenienti dal passato sono la principale fonte d’ispirazione per il design di questi giganteschi robot, che presentano pattern e caratteristiche nettamente diverse gli uni dagli altri.
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Sotto questo punto di vista, non troviamo particolari innovazioni nell’equipaggiamento. La vera novità sta però nel modo nel quale potremo applicare gli oggetti in nostro possesso. La grande varietà di creature, mescolata al fatto che quest’ultima si muovono anche in branchi misti, spingerà il giocatore ad adattarsi costantemente agli scontri. Forbidden West non è un gioco difficile, ma è senza dubbio un titolo impegnativo, che pretende la vostra attenzione mentre state giocando. Affrontare con troppa negligenza l’Ovest Proibito potrebbe portarvi incontro a una rapida e dolorosa dipartita.
A fare grandi passi avanti è però il combattimento corpo a corpo, che qui vanta un (semplice) sistema di combo, che risulta perfetto per gli scontri contro altri esseri umani. La spettacolarità di certe mosse, inoltre, appaga davvero il giocatore, contribuendo inoltre a caratterizzare una Aloy mai così determinata come in questo titolo.
Una volta archiviato il sistema di combattimento, che risulta un’evoluzione di quello visto in passato, passiamo ora al mondo di gioco. Mondo di gioco che è stato travolto da una vera e propria rivoluzione.
IL MONDO È BELLO PERCHE' È VARIO
Horizon Forbidden West prende un altro difetto del primo capitolo e, ancora una volta, lo demolisce per creare un nuovo punto di forza. La varietà di situazioni è davvero encomiabile, con missioni di caccia, esplorazioni basate su level design verticali, gare in groppa alle macchine e divertenti sfide a Batosta, un mini gioco che, per certi versi, potrebbe ricordare quello degli scacchi. A questo si aggiungono numerosi collezionabili, sfide nelle arene, puzzle ambientali e una miriade di altri contenuti. Il risultato? Un gioco nel quale è impossibile annoiarsi.
A questo va aggiunto un rinnovato sistema di esplorazione, che ora permette ad Aloy di arrampicarsi quasi ovunque, di nuotare sottacqua e di planare grazie a un particolare scudo ottenibile a inizio gioco. Muoversi all’interno di Forbidden West è un vero piacere. Un piacere tale da lasciarci sorpresi per il salto qualitativo compiuto da Zero Dawn.
Altro problema del primo Horizon era anche l’UI poco leggibile e una crescita del personaggio troppo rapida, che metteva in mano al giocatore più informazioni di quanto riuscisse a gestirne. Ecco, entrambi questi problemi sono stati risolti. Guerrilla ha trovato il modo per guidare l’utente in modo ordinato, aggiungendo nuovi dettagli ludici poco per volta. Affrontare le Macchine sarà ora molto più semplice, vista l’implementazione di un’interfaccia più comoda e in grado di farci interagire in modo più dettagliato con i numerosi avversari che ci troveremo ad affrontare. Salire di livello e ottenere nuovi pezzi dai robot è ora più intuitivo e divertente, contribuendo al perfezionamento generale del titolo datato 2017.
MIRACOLO CROSS-GENERAZIONALE
TECNICAMENTE IMPRESSIONANTE
Inutile dirlo: Horizon Forbidden West è un titolo visivamente mastodontico. Il primo impatto con il comparto grafico può lasciare “solamente” a bocca aperta, ma mano a mano che si prosegue vengono messi in evidenza tutti i punti di forza del Decima Engine. È letteralmente incredibile il livello qualitativo raggiunto, che mostra modelli poligonali dei personaggi splendidi, un motion capture magistrale e animazioni prese dal primo capitolo e migliorate a dovere. La rinnovata regia ha fatto del gran bene all’opera di Guerrilla Games, che ora mette in scena un comparto estetico tanto valido quanto ben evidenziato.
Immenso e da capogiro il lato artistico del gioco, che deve gran parte del proprio fascino al lavoro di Michael Andrew Nash, Lead Principle Designer di Zero Dawn scomparso poco più di un anno fa alla giovane età di 36 anni. Ogni nuova Macchina è studiata alla perfezione, trasmettendo meraviglia e stupore negli occhi di chi guarda (e di chi gioca).
Sensazionale anche il comparto sonoro, che prende il meglio del primo capitolo e lo porta a un livello ancora superiore. Questo vale sia per la soundtrack che per il doppiaggio in italiano, dove troviamo una Martina Felli perfettamente in parte e un cast molto valido, tra i quali spicca anche il “nostro” irreprensibile Francesco Rizzi (Varl).
LA VERSIONE PLAYSTATION 5
Del tutto assenti bug di qualsiasi tipo, soprattutto dopo la patch correttiva che ha limato alcune sfumature che avevamo notato nella versione non definitiva del gioco. Gli sviluppatori hanno poi implementato su PlayStation 5 tutte le funzionalità del DualSense e l’Audio 3D. Aggiunte interessanti che, pur senza lasciare a bocca aperta, non possono che essere apprezzate. Ottimo lavoro, invece, sui caricamenti pressoché immediati e sui possibili settaggi video. Nonostante i 60 FPS siano una scelta più che valida, la modalità grafica rimane solida sul lato del frame rate, mettendo in scena un vero e proprio tripudio visivo. Motivo per cui noi ci sentiamo di consigliare questa seconda opzione.
Ormai lo avrete capito: Horizon Forbidden West è la versione migliore sotto tutti i punti di vista del primo capitolo. Nessun passo indietro e una miriade di passi avanti fanno capire quanto Guerrilla Games abbia lavorato bene, dando vita all’ennesimo capolavoro targato PlayStation. Forbidden West è il motivo per cui volere una PlayStation 5 e, più in generale, uno dei migliori open world presenti sul mercato. Un titolo imponente, carismatico, coinvolgente ed emozionante che tutti dovrebbero giocare almeno una volta nella vita. E se ve lo dice un giocatore che ha trovato numerose problematiche in Zero Dawn, non vogliamo nemmeno immaginare cosa possano provare coloro che hanno già amato il titolo del 2017. Complimenti a Guerrilla. Complimenti a Sony. Ma soprattutto complimenti al linguaggio videoludico, che da oggi presenta un nuovo astro nel proprio firmamento composto da grandi opere.