Hop - La recensione

Il coniglietto pasquale che deve consegnare le uova vuole cambiare vita, mentre un uomo non sa cosa fare della sua. Dai creatori di Cattivissimo me, un film soporifero e abbastanza scialbo...

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Hop

Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloHopRegiaTim HillCastJames Marsden, Russell Brand, Hugh Laurie, Kaley Cuoco, Chelsea Handler, Elizabeth PerkinsUscita01-04-2011 

Dopo aver visto Hop, l'obiettivo sembra essere chiaro: ripetere il modello Cattivissimo me, ma puntando su un target più basso. La speranza era che questo portasse comunque a un racconto molto piacevole. Peccato che questo non avvenga. Le somiglianze ci sono, a cominciare dai simpatici pulcini, che dovrebbero essere i nuovi minions (anche se non sono cosi trascinanti). Ma forse anche più divertenti sono i Berretti rosa, dotati di un basco che avrebbe fatto piacere a Carlos Ramirez.

Ammetto di non amare troppo i misti animazione e live action, che per un Chi ha incastrato Roger Rabbit? ci hanno dato tanti film insulsi. Forse, la difficoltà maggiore sta nel rendere credibile una fusione che è una via di mezzo, per cui il passaggio tra una realtà e l'altra porta sempre lo spettatore a uscire dalla narrazione.

E questo soprattutto se, dopo un quarto d'ora, la strada che si prende è meno rischiosa e più orientata verso un prodotto come I chipmunks (una scena in cui si suonano i Green Day sembra uscita da quella serie). Insomma, meglio non aspettarsi scossoni, ma solo un lavoro inoffensivo. Al massimo, soprendono alcune inclusioni nella colonna sonora, come brani delle Hole e dei Bow Wow Wow, nell'ambito di musiche troppo soporifere e convenzionali. 

E la parte umana non convince molto di più, visto che è affidata a un James Marsden che non sembra troppo a suo agio nel ruolo del bamboccione che finisce nei guai. Peraltro, dalla comparsata di David Hasselhoff ci si aspettava molto di più.

Comunque, le somiglianze dei due protagonisti, che non sono ancora riusciti a sviluppare il loro potenziale e vengono sottovalutati dai loro familiari, non vengono sfruttate a dovere. Peccato, perché si sarebbe potuto creare un legame maggiore con il pubblico, magari senza arrivare a una conclusione cosi annunciata.

E arriviamo al doppiaggio. Luca Argentero è un attore e quindi se la cava degnamente. Un giudizio che non si può esprimere per Francesco Facchinetti. Diciamo che la nota positiva è che è migliorato rispetto ai tempi di Robots, che forse è il peggior esempio di doppiaggio che mi sia mai capitato di ascoltare. La nota negativa, purtroppo, è che questa attività continua a non essere nelle sue corde (vocali). E si sente, tanto che non sembra avere nessun controllo sulla sua voce. Comunque, almeno fino ad adesso ha avuto il buon gusto di non rovinare film di grande valore artistico...

 
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