Homeland 8x09 "In Full Flight": la recensione
Dopo il precipitare degli eventi della scorsa puntata, Homeland riporta tutta l'attenzione sulle reazioni dei protagonisti
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Dopo il precipitare degli eventi della scorsa puntata, In Full Flight riporta tutta l'attenzione sulle reazioni dei protagonisti. Perché per qualcuno che si adopera per il peggio, c'è sempre qualcun'altro che cerca di sistemare la situazione. Carrie potrebbe non essere la persona più stabile a cui affidare questo compito, ma la sua determinazione e le sue abilità la sostengono in ogni istante. Eccola quindi protagonista dell'episodio, mentre si aggira nei bassifondi insieme ad Yevgeny per cercare la scatola nera della discordia. L'oggetto che molti vogliono, o che non sanno di volere, il tesoro nascosto che lei riesce a raggiungere per prima.
Se ne accorge immediatamente Saul che si fionda fino a Washington, convocato per riferire. Ma ormai è tardi, il presidente è una banderuola, il confronto a quattro nella Sala Ovale si trasforma in uno scontro indiretto tra Saul e Zabel, con il primo che ne esce sconfitto. Tutto va come previsto, cioè male. Il Pakistan non fa un passo indietro, non consegna Jalal, ammesso che possa farlo, e tutto sfocia in un'escalation militare. Saul, come Wellington, ha perso qualunque speranza di dialogo con il presidente, ma confida ancora in Carrie.