Homeland 8x07 "Fucker Shot Me": la recensione
Homeland entra nella seconda metà di stagione, Carrie e Saul agiscono separatamente per scoprire la verità
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Homeland entra nella seconda metà di stagione, e tutte le pedine sono al loro posto. La strategia generale non è chiarissima, perché qualcosa di molto importante ci è tenuto nascosto, ma è chiaro che dopo le ultime due puntate la stagione ha assunto un altro passo. L'uccisione dei due presidenti taglia le gambe alle prospettive di pace in Afghanistan, e mentre i due nuovi presidenti abbracciano in modo diverso le nuove responsabilità, Saul e Carrie non si arrendono. A modo loro, continuano la ricerca della verità e il contenimento dei danni, nell'episodio intitolato Fucker Shot Me.
Rivediamo il figlio di Haqqani, siamo consapevoli del rischio imminente corso da Max, ma tutto deve aspettare il prossimo episodio. Proprio la presenza di Haqqani figlio rappresenta il collegamento con la vicenda di Saul. Haqqani si costituisce per ottenere il rilascio delle centinaia di arrestati, e il giudizio in tribunale è immediato. Qui Homeland, nella sua narrazione parallela alla realtà, racconta il giustizialismo frettoloso contrapposto alla ricerca della verità e dei collegamenti e delle motivazioni nascoste. L'uomo della verità è, come sempre, Saul, che stavolta finisce a casa di una giudice accompagnato da Tasneem Latif, per chiedere più tempo per Haqqani.