Homeland 8x02 "Catch and Release": la recensione
Homeland continua a raccontare il suo mondo, che è molto simile al nostro ma non è proprio lo stesso, attraverso un filtro particolare
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Da sempre Homeland racconta il suo mondo, che è molto simile al nostro ma non è proprio lo stesso, attraverso un filtro particolare. È un mondo complesso quanto deve esserlo per necessità. Si parla di geopolitica, grandi e piccoli gruppi di interesse, guerra, spionaggio e interessi vari. E tutto deve essere lo specchio verosimile del nostro mondo. Ma, naturalmente, far entrare tutto questo in cinquanta minuti settimanali è impresa difficile. Ecco quindi che Homeland si appoggia a piccoli personaggi che fanno una grande differenza, e che da soli sembrano avere in mano il destino di aree immense.
Tramite una soffiata, Carrie avvicina allora Samira, una donna che potrebbe conoscere dei segreti scottanti sul governo. Lo scandalo viene esplorato, non senza difficoltà e qualche maldestro tentativo nell'estorcere informazioni, e Gulom, messo di fronte ai propri affari illeciti, fa un passo indietro. Ma, e questa è la grande mossa in contropiede dell'episodio, nulla di tutto questo è servito, perché i talebani di Haqqani, già diffidente di suo, subiscono un attacco che rimette tutto in discussione. Lo stesso Saul – per l'ennesima volta, si potrebbe dire – viene rapito e si trova in pericolo.