Homeland 7x06 "Special Jump": la recensione
La recensione del sesto episodio stagionale di Homeland, intitolato Special Jump
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Questo avviene circa a metà episodio, quando molto è già accaduto, e quando ancora molto deve accadere. Come spesso avvenuto in Homeland, si tratta di giocare su temi, incroci, sviluppi già visti. Carrie è il personaggio controverso che ha capito che qualcosa non va, che agisce contro le regole e senza rispondere all'autorità, che non esita ad usare la seduzione per i propri scopi. È un po' tutto già visto, comprese le rimostranze, di Saul e non solo, che le rimproverano i propri metodi e che in genere ridimensionano tutte le sue congetture come fantasie – quando non apertamente deliri. La piccola variazione rispetto al passato non è che Carrie abbia ragione (quello accade quasi sempre), ma che l'oggetto della sua indagine si riveli essere qualcuno che ha avuto sotto al naso fin dal principio.
Puntata molto più intensa del solito, puntata che, grazie alle varie rivelazioni, diventa facilmente la migliore di quelle finora andate in onda nella stagione. Apprezzabile, per quanto molto "sistematico", il modo in cui la serie di Showtime getta nella mischia tematiche legate all'attualità, che qui significa riallacciarsi alla presunta ingerenza russa negli affari di Stato sfruttando i nodi della comunicazione internet. In tempi di Cambridge Analytica, non ci aspettavamo nulla di meno.