Homeland 6x12 "America First" (season finale): la recensione
Homeland chiude la sesta stagione: tutto può accadere nel momento in cui la crisi raggiunge il suo punto più drammatico
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Homeland chiude quindi con un episodio più "costruito" di quel che le morti eccellenti e i molti colpi sparati potrebbero lasciar intendere. Per arrivare a determinate conclusioni, quelle che vedono Saul e Dar contrapposti (sembrano Magneto e Xavier nella scena finale), quelle che vedono Carrie opposta alla Casa Bianca, quelle che vedono la Keane interpretare il ruolo ai margini dei limiti costituzionali, serve un certo svolgimento, che arriverà puntuale. Una escalation violenta, sia dalla parte delle proteste che da quelle del golpe, non del tutto giustificata dalle puntate precedenti. Il ritmo sempre alto e alcuni momenti già "storici" per la serie lo riscattano.
La crisi esigerà il suo tributo di sangue, e toccherà a Quinn dare l'addio alla serie. La dipartita dell'amatissimo personaggio di Rupert Friend, sempre molto devoto al ruolo in tutte le sue sfaccettature, ha qualcosa che potrebbe ricordare l'uscita di Brody dalla serie. Sono distacchi che fanno male, sia per Carrie che per noi, ma in fondo sono inevitabili. Troppo è accaduto, troppo è stato detto. Dispiace che Quinn non abbia avuto il suo happy ending – ma qualcuno lo avrà infine in questa serie? – ma la serie gli riserva un'uscita di scena abbastanza in linea con le sue convinzioni. Un'ultima missione in cui Quinn salva la vita a due donne per lui fondamentali. Carrie, l'amore e la rovina, e poi la Keane, non per la persona che è, ma per il ruolo primario che rappresenta.
Con un ribaltamento di prospettiva di cui vediamo i segnali già nella prima parte di episodio, la Keane cambia quella visione distante, quasi ingenua di fronte alle sgomitate dell'agone politico, che le avevamo visto adottare finora. Dal più classico dei colpi di Stato falliti si genera la possibilità di un azzeramento dell'establishment, tra arresti sommari e allontanamenti a tutti i livelli. Forse è l'inizio della sfida più grande per Carrie (prima avvicinata e poco dopo allontanata), che dopo molti nemici esterni guarda alla sua Washington con paura.