Homeland 6x06 "The Return": la recensione

La recensione del sesto episodio della stagione di Homeland

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Spoiler Alert
Il ritorno che dà il titolo all'ultimo episodio di Homeland si riferisce soprattutto al presidente eletto Keane, che torna a lavoro dopo il periodo in cui è stata isolata per la propria sicurezza. Più in generale, è un ritorno per la stagione stessa a lavoro dopo l'attentato della scorsa settimana e la forte urgenza narrativa che questo aveva comportato. Ogni personaggio, da quelli storici come Carrie alle new entry come Conlin, affrontano ciò che è avvenuto cercando uno schema, una ragione, qualcosa che permetta di chiarire i retroscena nella morte di Sekou. Alleanze improvvise e nuovi pericoli contribuiscono ad aumentare la tensione.

Molto si gioca sulla rinnovata alleanza proprio tra Carrie e Conlin. Da rivali diventano partner per cercare di scoprire qualcosa basandosi sulle intuizioni e indagini di Quinn, per questa settimana fuori dai giochi. Sarà Conlin a esporsi fino alle estreme conseguenze, infiltrandosi in un'azienda che, tra le altre cose, si occupa dell'analisi di dati. Dal momento in cui lo vediamo chiamare al telefono Carrie e chiederle di vedersi in seguito per discutere delle scoperte, immaginiamo che il suo destino sia segnato, e così è. Carrie arriva a casa sua e trova il suo cadavere. In una scena abbastanza tesa, la vediamo fuggire.

Ancora una volta Homeland gioca su dubbi e incertezze. La scrittura separa i personaggi e disorienta il nostro punto di vista. Dar Adal compare nell'episodio soltanto in delle foto che confermano un suo legame con il Mossad, e creano forse una spaccatura tra lui e Saul. Il terzo, importante punto di vista è quello della Keane, che qui decide di concludere il proprio periodo di isolamento, convinta che il pericolo sia ormai rientrato. La sensazione è che uno dei momenti più importanti dell'episodio sia una conversazione con una donna che offre al presidente un passaggio: si parla di perdite personali, di guerra, di isolazionismo.

The Return è un buon episodio, che chiude bene una prima parte di stagione che fino a due settimane fa non aveva brillato. Difficile chiedere molto di più ad una serie non action, ma nemmeno così sottile da far bastare a se stessa la potenza dei dialoghi. Homeland va giudicato nel medio periodo, che qui coincide con una stagione intera, o almeno con una metà di questa. L'insistenza con cui la scrittura si accanisce con il povero Quinn sfiora in alcuni momenti il sadismo, ma a parte questo la serie di Showtime sta costruendo un percorso interessante, e siamo curiosi di sapere quali svolte ci riserverà.

Continua a leggere su BadTaste